Torino. Il Salotto ottocentesco

La Stefano Tempia propone un intrigante excursus nel repertorio del canto da camera ottocentesco con il concerto del soprano Larissa Yudina, accompagnata dal pianista Francesco Cavaliere.

Domenica 20 marzo alle 17.30 nell’Oratorio di San Filippo di Torino si terrà il recital del soprano Larissa Yudina, cantante di spessore internazionale, che vanta una qualificata carriera nei più noti teatri europei, accompagnata dal pianista Francesco Cavaliere.

 

Il programma di questo concerto è imperniato sul raffinato repertorio da salotto che fiorì nel corso del XIX secolo nei principali centri culturali dell’epoca.

Dopo il Congresso di Vienna, oltre al ristabilimento degli equilibri politici dopo l’epopea napoleonica nei principali paesi europei si assistette a una rapida crescita della borghesia, che – grazie alla sua intraprendenza – raggiunse un benessere che in molti casi gli permise di competere con le famiglie aristocratiche.

 

Questa emancipazione sociale trovò espressione anche nei principali campi artistici, in quanto molti esponenti della classe borghese si resero conto che la sola ricchezza non sarebbe stata sufficiente per spalancare loro le porte dei luoghi che contavano, per varcare le quali era necessario accreditarsi anche sotto il profilo culturale.

 

Questo fenomeno determinò un sempre maggiore proliferare dei salotti, ambienti intimi dove molti di quelli che venivano definiti con alterigia parvenu ospitavano poeti, pittori e musicisti, si discuteva di filosofia e di politica e si intrecciavano fugaci relazioni amorose. Questo fu l’ambiente in cui Franz Schubert eseguì la maggior parte dei suoi Lieder e delle sue opere cameristiche e dove in seguito si sarebbero affermati virtuosi del calibro di Fryderyk Chopin e di Franz Liszt.

 

Purtroppo, oggi al cosiddetto repertorio “salottiero” si tende a dare una connotazione negativa, a causa di una sua pretesa leggerezza, che non lo renderebbe degno di essere riproposto anche ai giorni nostri. Si tratta in realtà di una visione quanto meno miope, in quanto se è vero che in non pochi casi le opere che venivano eseguite nei salotti non erano di qualità eccelsa, non bisogna nemmeno dimenticare che le lunghe serate che si trascorrevano in questi luoghi ovattati rappresentano lo specchio fedele di un’epoca di grande importanza sotto il profilo storico, che nel giro di circa 60 anni vide il turbinoso passaggio dall’ancien régime ai moti risorgimentali, passando attraverso la rivoluzione francese e le sanguinose guerre napoleoniche.

 

Il programma di questo concerto vuole tratteggiare un quadro – per forza di cose incompleto – della cultura da salotto, partendo da Vincenzo Bellini, uno dei maggiori esponenti del Belcanto fiorito nei primi anni del XIX secolo, per arrivare ai maestri della romanza da salotto di fine Ottocento.

Alla fine della sua carriera Bellini si trasferì a Parigi, città dove risiedeva una folta comunità di musicisti, tra i quali spiccava Gioachino Rossini, che si era ormai ritirato dalle scene, ma continuava a essere considerato una delle massime autorità musicali dell’epoca.

 

Nella capitale francese Bellini si ambientò rapidamente e sarebbe senza dubbio diventato uno dei maggiori protagonisti della scena musicale parigina, se la morte non lo avesse colto nel 1835 a soli 34 anni di età. Nelle sue ariette Malinconia, ninfa gentile e Vaga luna che inargenti ritroviamo tutti gli elementi migliori di Bellini, tra cui un’espressività assorta e delicata, sostenuta dalla irresistibile vena melodica che in pochi anni di carriera gli aveva consentito di conquistare il pubblico di tutta Europa.

Anche se la loro fama è associata soprattutto ad altri generi, Pëtr Il’ic Cajkovskij e Antonín Dvo?ák ci hanno lasciato una serie di gemme vocali di grande suggestione, che continuano a mantenere un ruolo di primo piano nei programmi concertistici.

 

Accanto a una bella pagina per pianoforte tratta dall’Album pour enfants op. 39, del grande maestro russo viene proposta la graziosa Pimpinella, un brano tratto dalle Romanze op. 38, dal quale traspare il profondo amore nutrito dall’autore per l’Italia, mentre il compositore boemo è rappresentato dalla trascrizione per voce e pianoforte del Canto alla luna dell’opera Rusalka, lavoro tuttora considerato tra i capolavori più emblematici della produzione lirica fiorita in Boemia.

 

Per finire, in un concerto salottiero non poteva mancare Francesco Paolo Tosti, ai suoi tempi maestro riconosciuto della romanza da salotto e oggi autore ingiustamente trascurato. In realtà, il pescarese Tosti era un predestinato, visto che da ragazzo era stato allievo di Saverio Mercadante, operista di talento ed erede della gloriosa tradizione vocale della Scuola Napoletana, e che in seguito strinse una sincera amicizia con Gabriele D’Annunzio, che gli fornì i testi per molte delle sue romanze più famose, tra le quali si segnalano in particolare Vorrei morire e Non t’amo più, che sarebbero state portate al successo dai cantanti più leggendari dell’epoca, a partire da Enrico Caruso e Beniamino Gigli.

 

Stabilitosi a Roma, Tosti si affermò al punto da essere scelto come maestro di canto della futura regina Margherita di Savoia, ruolo che mantenne fino a quando si trasferì a Londra, dove entrò al servizio della regina Vittoria, un fatto che testimonia l’alta considerazione che aveva raggiunto a livello continentale, portando al trionfo l’oggi tanto bistrattata romanza da salotto.

 

 

Domenica 20 marzo 2022 – ore 17.30

Oratorio di San Filippo

Via Maria Vittoria 5 – Torino

 

 

Petr Il’ic Cajkovskij (1840-1893)

Ya li v pole da ne travushka byla

Lullaby

 

Antonín Dvorak (1841-1904)

Mazurka in re minore op. 56 n. 4 (Lento, ma non troppo)

 

Pëtr Il’ic Cajkovskij

Romanza in sol maggiore op. 38 n. 6 “Pimpinella (Florentine Song)

Canzone italiana op. 39 n. 15 (Album pour enfants)

 

Vincenzo Bellini (1801-1835)

Malinconia ninfa gentile

 

Francesco Paolo Tosti (1846-1916)

Vorrei morire

 

Vincenzo Bellini

Largo e tema in fa minore per pianoforte

 

Vaga luna che inargenti

 

Fryderyk Chopin (1810-1849),

Notturno in mi bemolle maggiore op. 9 n. 2

 

Francesco Paolo Tosti

Non t’amo più

 

Antonín Dvorak

Canto alla luna (Rusalka)

 

 

Larissa Yudina, soprano

Francesco Cavaliere, pianoforte

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Articolo pubblicato il 18/03/2022