La stangata sulle bollette dell'energia e le colpe del Governo Draghi

Analisi economica fatta dall'Ufficio Studi della CGIA di Mestre.

Nonostante il Governo guidato da Mario Draghi sia appena caduto la campagna elettorale è già entrata nel vivo.

Partiti politici, associazioni datoriali e di categoria, sindacati, associazioni dei consumatori stanno iniziando a “calare sul tavolo le carte” che servono ad inchiodare Draghi e i suoi sodali alle loro responsabilità.

In questi giorni, ad esempio, la CGIA di Mestre ha fatto sapere che le imprese italiane avranno dei rincari di energia elettrica e gas naturale pari a 106 miliardi di euro. Questa cifra è stata calcolata prendendo i consumi medi delle aziende nel 2019 (prima della pandemia da Covid-19) ma applicando il costo delle materie prime del semestre gennaio-giugno 2022.

Secondo l’Ufficio Studi della CGIA sarà “una stagnata che rischia di provocare una vera débâcle al nostro sistema produttivo”.

E il calcolo è stato fatto al ribasso perché secondo diversi economisti – come riporta l’“Agenzia Giornalistica Italiana” – “se dal prossimo autunno la Russia dovesse chiudere ulteriormente le forniture di gas verso l’Europa, è probabile che il prezzo di questa materia prima subirà un’impennata che spingerà il costo medio dell’ultima parte dell’anno a un livello molto superiore a quello registrato nei primi sei mesi del 2022”.

Il Governo Draghi – per correttezza di cronaca va detto – qualcosa per calmierare i prezzi dell’energia lo ha fatto ma, al contempo, ha contribuito alla “rabbia” della Russia sostenendo Zelensky e la repubblica Ucraina.

Mario Draghi e i suoi “Lanzichenecchi” probabilmente non hanno chiaro che nel 2019 – come fa sapere CGIA - il costo medio dell’energia elettrica era di 52 euro per MWh mentre nei primi sei mesi del 2022 è arrivato a 250 euro per MWh. Aumento del 378%!

Per quel che concerne il gas naturale, invece, nel 2019 il costo medio era di 16 euro per MWh mentre nei primi sei mesi del 2022 è arrivato a quasi 100 euro per MWh. Un aumento del 538%!

Per contrastare questo aumento assurdo Draghi e i suoi hanno stanziato 22,2 miliardi di euro di cui 3,2 miliardi sono andati alle famiglie e solo 7,5 miliardi alle imprese. Il sistema è al collasso e fa specie che uno stimato economista come Draghi non se ne sia reso conto.

Tra l’altro se Vladimir Putin deciderà di “punire” l’Europa – e quindi anche l’Italia – per la sua posizione filo-Ucraina ci saranno forti ripercussioni sulle imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, dei laterizi, della meccanica pesante, dell’alimentare e delle chimica/farmaceutica che hanno necessità di grosse quantità di gas per espletare le loro produzioni.

Acciaierie, fonderie, aziende alimentari e locali che somministrano cibi e bevande, invece, andranno in sofferenza per il costo dell’energia elettrica. Si pensi a come farà la Grande Distribuzione a garantire prezzi concorrenziali dei prodotti surgelati, degli yoghurt e dei formaggi se la bolletta della luce continuerà a salire.

Mario Draghi e i suoi Ministri questo lo sanno benissimo eppure negli ultimi 18 mesi hanno pensato a fare solo proposte demagogiche e ad impegnarsi in una politica estera che, conti alla mano, ha solo danneggiato il nostro Paese.

Quelli che oggi accusano il Parlamento di aver sfiduciato Draghi, probabilmente, non hanno mai parlato con un imprenditore o non sono mai andati a casa degli italiani a vedere con quale fatica riescono ad arrivare alla quarta settimana a causa delle bollette.

Il Paese reale era stufo di Draghi e da mesi chiedeva al Centro-Destra di “staccare la spina” a questo Esecutivo di amici delle banche e schiavi dell’Europa.

Finalmente Matteo Salvini (Lega) e Silvio Berlusconi (Forza Italia) hanno deciso di ascoltare il grido di dolore del Paese e le ragioni politiche di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) che a Draghi non ha mai dato la fiducia.

Gli unici che “si stracciano le vesti” e non comprendono i danni compiuti dal Governo Draghi sono i signori del “Partito Democratico” che – per bocca del Segretario Provinciale di Cuneo Mauro Calderoni – fanno sapere che “la caduta del governo non potrà che peggiorare la disaffezione dei cittadini verso una certa politica: occorre pertanto sforzarsi di riportare alla politica prima, e ai seggi poi, sempre più persone”.

Chi, come noi, segue quotidianamente la politica, invece, sa che la caduta del governo ha dato un’iniezione di fiducia ed iniziativa politica a tutti quei cittadini di Destra e Centro-Destra che negli ultimi 18 mesi si sono sentiti traditi da “Lega” e “Forza Italia”.

Oggi milioni di cittadini torneranno alle urne con lo scopo di “castigare” quei partiti che hanno sostenuto i lockdown, i coprifuoco, l’obbligo surrettizio di vaccinazione per poter lavorare, le politiche inutili e demagogiche come lo “Ius Scholae”, il Ddl Zan, il matrimonio egualitario e l’affido dei minori a coppie omosessuali.

I problemi dell’Italia, in questo momento, sono di natura economica. Si rischia la carestia e non c’è tempo per fare politiche ammiccanti e a buon mercato. Bisogna agire, agire subito.

Noi sicuramente seguiremo gli sviluppi della campagna elettorale e vi terremo aggiornati su temi, proposte ed iniziative.

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Articolo pubblicato il 24/07/2022