L'Italia guarda a Destra. Giorgia Meloni marcia verso Palazzo Chigi

Il Centro-Sinistra torna all'opposizione. Enrico Letta può star sereno e tornare alla Sorbona.

Gli italiani hanno votato e si sono dimostrati ligi all’impegno elettorale recandosi alle urne con una percentuale di oltre il 70%.

Il risultato, come vi avevamo annunciato nelle scorse settimane ha visto un trionfo pressoché plebiscitario per il Centro-Destra composto da “Fratelli d’Italia”, “Lega”, “Forza Italia” e “Noi Moderati”. Alle 2 del mattino 53 collegi erano già espugnati dalla coalizione guidata da Giorgia Meloni.

Lo stacco tra il Centro-Destra e il Centro-Sinistra è decisivo. Gli italiani non si sono sentiti di dare la loro preferenza a chi ha impostato l’intera campagna elettorale sulla denigrazione dell’avversario.

Enrico Letta e i suoi alleati hanno pagato l’inconsistenza del programma, la vacuità delle proposte, l’inesistenza di temi politici concreti ma, soprattutto, il livore mediatico usato durante tutta la campagna elettorale.

Pessimi risultati per “Vita” di Sara Cunial; “Alternativa per l’Italia” di Mario Adinolfi e Simone Di Stefano; “Italia Sovrana e Popolare” di Marco Rizzo e Francesco Toscano; “Unione Popolare” di Luigi De Magistris. Risultato davvero deludente – e meritato – per “Impegno Civico” di Luigi Di Maio e Bruno Tabacci.

Il Ministro degli Esteri “trasformista” è stato punito per aver cambiato casacca tradendo quel “Movimento 5 Stelle” che lo aveva immotivatamente portato a sedere alla Farnesina pur essendo privo di competenze.

ItalExit” di Gianluigi Paragone, invece, confermando i risultati interessanti delle Elezioni Amministrative del giugno scorso ha portato a casa diverse migliaia di voti dimostrando che il popolo italiano non ha molto a cuore l’Unione Europea.

Figura non proprio lusinghiera per Emma Bonino che, al contrario di Paragone, crede in modo idolatrico in un’Europa sempre più distante dal popolo. Ciò nonostante potrebbe tornare in Parlamento grazie al sostegno di associazioni, movimenti e comitati che si rifanno al compianto Marco Pannella e al suo pensiero Radicale.

Buono il risultato di Matteo Renzi e Carlo Calenda che con il loro cosiddetto Terzo Polo, composto da “Azione” e “Italia Viva”, hanno ampiamente superato il 7%. Per essere la prima volta che presentavano il simbolo in una competizione nazionale hanno ottenuto un risultato più che lusinghiero.

In queste intense settimane di interviste ai candidati, analisi dei programmi, e confronto con i lettori noi di “Civico 20 News” avevamo preannunciato una vittoria schiacciante del Centro-Destra ed avevamo anche pronosticato una sconfitta pressoché certa dei cosiddetti “partiti anti-sistema”.

Facendo nostre le lucide e ponderate parole di Francesco Rossa, nostro Direttore Editoriale, possiamo dire che “escono di scena i movimenti monotematici che non hanno saputo esprimere neppure una proposta per fronteggiare le gravi tematiche emergenti”.

Ciò che ci lascia sbigottiti e preoccupati è il risultato ottenuto dal “Movimento 5 Stelle” di Giuseppe Conte. Il partito fondato da Beppe Grillo sembrava in stato comatoso e prossimo al trapasso ma l’odore del Reddito di Cittadinanza ha rianimato le coscienze di quell’elettorato – per lo più del Sud Italia – che ama vivere di sussidi e mancette assistenzialiste anziché di lavoro.

A conti fatti si può dire che il Centro-Destra a guida Meloni ha una maggioranza forte e determinante che permetterà una governabilità stabile. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella sarà il primo Presidente della Repubblica a conferire l’incarico di governo ad una donna.

La Sinistra nostrana, per settimane, ha detto che una vittoria della Destra in Italia sarebbe stata come l’ottava piaga d’Egitto. Vedremo se ciò corrisponderà a verità.

Per il momento di certo sappiamo solo che prima del 15 ottobre si insedierà il Parlamento, nei giorni immediatamente successivi verranno eletti i presidenti di Camera e Senato e, a Dio piacendo, si avrà il giuramento di un Governo finalmente eletto dal popolo.

Alle libere istituzioni democratiche ci permettiamo solo di suggerire una certa celerità visto che bisogna legiferare con urgenza sul “caro bollette”, sulla posizione da assumere nel conflitto Russia-Ucraina e sulla questione pandemica che, ad oggi, non è ancora chiara.

Certamente, come sempre abbiamo fatto, continueremo a seguire gli sviluppi di questa storica tornata elettorale e analizzeremo con e per voi l’evolversi della situazione.

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Articolo pubblicato il 26/09/2022