Ignazio La Russa: "Vogliamo abolire il Reddito di Cittadinanza"

"Fratelli d'Italia" annuncia la fine dei sussidi di Stato.

Le elezioni sono passate, il Centro-Destra ha vinto in modo eclatante asfaltando la Sinistra e l’inconsistenza delle idee e dei programmi scritti e varati da Enrico Letta.

Ora è tempo di entrare nel vivo delle questioni e i vincitori dovranno dimostrare all’elettorato che li ha privilegiati di aver ben chiaro ciò che va fatto. Non è né tempo di tentennamenti né di arretramenti sul sentiero impervio delle grandi riforme.

Uno dei temi che sta dividendo il Paese è certamente quello del Reddito di Cittadinanza.

Giuseppe Conte e il “Movimento 5 Stelle” hanno ottenuto il 15.43% alla Camera dei Deputati e il 15.55% al Senato della Repubblica. Le malelingue dicono che la maggioranza degli elettori che si sono affidati al M5S lo hanno fatto per non perdere il sussidio assistenzialista del Reddito di Cittadinanza.

Ignazio La Russa, fondatore e senatore di “Fratelli d’Italia”, sentito sul tema ha detto: “Noi vogliamo abolire il reddito di cittadinanza, ma nel momento in cui lo aboliamo facciamo un’altra legge. Anzi, due leggi”. Secondo La Russa è necessario “garantire al 50% degli attuali percettori [famiglie numerose, disabili e pensionati] qualcosa di più rispetto a quello che prendono ora”.

Intervistato da Bianca Berlinguer, Ignazio La Russa ha dichiarato: “Noi immaginiamo di abolire questa legge e di ricostruire in forma diversa il rapporto con chi ha bisogno. Siamo convinti che offrendo ai datori di lavoro la possibilità di assumere e avere meno tasse si possano avere molte assunzioni”.

Giuseppe Conte non ci sta e in più dichiarazioni pubbliche ha fatto sapere che “se verrà toccato il reddito di cittadinanza, l’opposizione sarà durissima e inflessibile. Se qualcuno ha delle idee equivoche su questo è meglio che se le chiarisca subito, perché c’è anche la prospettiva di un esercizio provvisorio”.

L’ex Presidente del Consiglio fa presente al Centro-Destra che si accinge a governare che “quando non si è maggioranza reale nel Paese, è bene non avventurarsi in progetti di riforma costituzionale senza una reale condivisione con tutte le forze, perché il rischio evidente è quello di una sonora bocciatura, come quella che prese Renzi al referendum”.

Le “minacce” di Conte sembrano non scalfire minimamente la maggioranza anche perché gli italiani hanno dimostrato di avere a cuore il bilancio dello Stato votando chi vuole eliminare sussidi, mancette e assistenzialismi vari.

La Costituzione dice chiaramente che “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.

Il deputato Michele Gubitosa, “Movimento 5 Stelle”, incalzato su questo principio fondante della nostra nazione, ha risposto: “Quando abbiamo governato noi c’erano tantissime persone sotto la soglia di povertà”.

A questa affermazione verrebbe da obiettare che la soluzione per uscire dalla povertà non è regalare sussidi a tutti e a chiunque ma creare condizioni favorevoli affinché le imprese si sentano attratte dal nostro bel Paese e vengano a fare investimenti sul nostro territorio.

La miglior soluzione per sconfiggere la povertà è e sarà sempre quella di creare occupazione regolarmente retribuita, equamente contribuita e garantita da uno Stato che tuteli la salute psico-fisica dei lavoratori. Il resto sono boutade elettorali di cui il M5S è maestro indiscusso.

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Articolo pubblicato il 29/09/2022