In Piemonte a rischio 25mila posti di lavoro e 8mila imprese

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella andrà comunque ad Alba a vedere la Fiera del Tartufo.

Confesercenti Piemonte”, per bocca del suo presidente Giancarlo Banchieri, ha scritto una lettera ai parlamentari piemontesi affinché si facciano portavoce presso il Governo del grido d’aiuto di oltre 8.000 imprese del commercio e del turismo che sono in ginocchio a causa della crisi energetica.

Scrive Banchieri: “Si tratta di una valutazione prudenziale, ma già così si tratta di un numero enorme, che significa anche la perdita di circa 25.000 addetti. Sappiamo che il Parlamento è sciolto e il governo è dimissionario, ma le imprese non possono attendere i tempi della politica: aspettare le elezioni e il nuovo governo sarebbe troppo tardi. Abbiamo bisogno di provvedimenti urgenti e il governo deve ascoltare le imprese. Si deve agire ora, innalzando dal 15% al 50% il credito d’imposta sui consumi ed estendendo tutte le misure anti-rincari alle aziende che hanno contratti al di sotto della soglia dei 16.5 Kwh: alberghi, ristoranti e negozi”.

Appello straziante quello lanciato da “Confesercenti Piemonte”. Non si può non accoglierlo con preoccupazione e restare indifferenti dinanzi al fatto che si rischia la chiusura di 8.000 imprese del settore e al licenziamento di 25.000 lavoratori.

La politica non può e non deve tentennare. Il nuovo Parlamento si dovrà insediare quanto prima e si spera non vi siano “scaramucce tra partiti” per piazzare alla presidenza di Camera e Senato questo o quel soggetto. La priorità va data al Paese e alle difficoltà sovrumane che si sta trovando ad affrontare.

Alle casalinghe, ai pensionati, agli invalidi, ai disoccupati e a tutte le fasce più deboli della popolazione non interessano le “beghe tra partiti” volte a far vedere chi ha la voce più grossa. Agli italiani interessa che la politica si occupi in modo celere e tempestivo della questione economica innescata dallo scellerato appoggio del Governo Draghi all’Ucraina.

Come fanno sapere dalla citata associazione di categoria: “il nuovo Parlamento è chiamato ad agire ed assumere decisioni fondamentali per fronteggiare questa fase critica per le imprese e le famiglie, schiacciate dal peso dei costi energetici. Le disponibilità “extra” accumulate dai consumatori durante il covid – che avevano contribuito alla ripresa dei consumi dello scorso anno – si stanno, purtroppo erodendo: nel periodo gennaio – luglio 2022, l’incremento dei depositi delle famiglie si è fermato a +1.2%, meno della metà del +2.5% segnato tra gennaio e luglio 2021.

La riduzione del potere d’acquisto si tradurrà in una brusca frenata dei consumi: secondo nostre stime, a fine 2023 continuerebbero a mancare 28.6 miliardi rispetto ai livelli di spesa pre-pandemia, un passo indietro di sette anni ai consumi del 2016”.

Mentre il mondo datoriale grida alla crisi più nera, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - anziché stare al Quirinale a coordinare questo momento di passaggio di consegne fra il governo dimissionario e quello subentrante – se ne va “a spasso” per la Penisola con gli ovvi costi economici che questo rappresenta.

E’ notizia di questi giorni, infatti, che il 7 ottobre prossimo Mattarella sarà in visita alla Città di Alba (Cuneo) per celebrare i cento anni della nascita dello scrittore Beppe Fenoglio, i duecento anni della nascita del ministro Michele Coppino e per inaugurare la 92esima Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

Di questa visita – della quale si poteva benissimo fare a meno – esultano festanti Alberto Cirio, Governatore della Regione Piemonte, e Carlo Bo, Sindaco di Alba, che in un comunicato stampa congiunto fanno sapere: “Siamo felici ed emozionati perché questo per il nostro territorio è davvero un anno speciale e siamo onorati e grati al Presidente Mattarella per aver accolto l’invito a condividerlo con noi. Il Piemonte e città come Alba sono parte fondante della storia d’Italia. Condividere l’amore per la nostra Repubblica assieme al suo Presidente sarà una grande gioia per tutta la comunità”.

Gli italiani sono in difficoltà per cuocere un arrosto o per accendere un asciugacapelli; il costo dell’energia sta influenzando in modo negativo il loro stile di vita.

Ciò nonostante il Presidente della Repubblica, in piena emergenza economico-politico-sociale, ha deciso di affrontare un viaggio di diverse centinaia di chilometri (con relativi costi legati al protocollo, alla sua scorta, ai suoi accompagnatori) per andare a vedere la Fiera del Tartufo. Cosa ne pensano i contribuenti italiani?

Sicuramente continueremo a monitorare il trend negativo dell’economia e a tenervi informati auspicando che il prossimo Governo faccia la riforma della Presidenza della Repubblica, diminuendo per il Capo dello Stato costi e privilegi.

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Articolo pubblicato il 01/10/2022