Il Vescovo di Ventimiglia-Sanremo nel mirino del PD

Monsignor Antonio Suetta attaccato dal "Partito Democratico" di Sanremo. Al PD la sconfitta del 25 settembre brucia ancora.

I risultati elettorali del 25 settembre continuano a tener banco nel mondo della Sinistra “bastonata” e sconfitta.

Chi segue la politica da un po’ di anni sa che a Sinistra non hanno la capacità di perdere; i “compagni” sono democratici solo quando le elezioni e le vittorie girano a loro favore. Se a vincere è la Destra i “figli” di Pertini e Togliatti non accettano la sconfitta ed iniziano a paventare un rischio democratico per il Paese.

Nei giorni scorsi a far le spese di questo imbarazzante atteggiamento dei “sinistri democratici” è stato monsignor Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia-Sanremo, che ha commesso il solo “errore” di dire che “con Giorgia Meloni ha vinto l’umanesimo Cristiano”.

Non lo avesse mai detto.

Carlo Alessi di “Sanremo News”, il 4 ottobre scorso, ha pubblicato una nota stampa inviatagli dal “Partito Democratico” di Sanremo nella quale i “Dem” dicono: “Dal Vescovo di Sanremo Ventimiglia parole inopportune e incomprensibili, considerato che viviamo in uno stato laico, garantito dalla costituzione, in cui ruoli come quello di un Vescovo devono essere testimonianza di imparzialità e rispetto della politica”.

Come sempre il “Partito Democratico” ha parlato a sproposito attaccando un presule per aver detto ciò che la comunità cattolica ligure aveva bisogno di sentirsi dire.

Monsignor Suetta - chiamato dalla redazione del quotidiano “Libero” – in piena adesione all’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, ha dichiarato che “il voto ha fatto emergere la storia dell’Italia, che è segnata da una tradizione di umanesimo cristiano incompatibile con le esasperazioni della cultura di sinistra”.

In che modo il Vescovo di Ventimiglia-Sanremo avrebbe messo in pericolo la laicità dello Stato? In che modo mons. Suetta avrebbe mancato di rispetto alla politica?

Probabilmente al PD non è piaciuto il passaggio in cui il Vescovo cattolico ha detto che la Sinistra promuove “anche con violenza politica e propagandistica, pericolose ideologie che, nascondendosi elegantemente dietro presunti diritti umani, sono disumane e portano negatività e cattivi frutti per la società”.

Chi segue “Civico 20 News” sa che i “presunti diritti umani” a cui mons. Suetta fa riferimento sono quelli delle Lobby LGBT: matrimonio egualitario, adozioni di minori a coppie gay, promozione del gender, transessualismo dilagante, reato di omofobia, … ed è innegabile che la Sinistra abbia speso l’intera campagna elettorale a parlare di questo.

Gli italiani sono alle prese con un conflitto extraeuropeo che sta facendo aumentare in modo spropositato il costo dell’energia, la sanità è “in braghe di tela” per via di trent’anni di politiche non lungimiranti (fatte per lo più da giunte regionali di sinistra), la sicurezza è pressoché assente per via di politiche migratorie e dell’accoglienza tanto care al PD e ai suoi alleati.

Monsignor Suetta, in piena adesione al suo ministero di successore degli Apostoli, ha commentato il risultato elettorale prendendo atto della scelta democratica degli elettori della sua diocesi e dando un’interpretazione socio-evangelica criticabile ma comunque degna di rispetto.

Evidentemente il “Partito Democratico” sanremese non la pensa come noi ed infatti chiosa dicendo: “affermare che “con Giorgia ha visto l’umanesimo cristiano” non è certamente una presa d’atto di una vittoria democratica e politica, ma è una dichiarazione di parte e soprattutto un’analisi superficiale della nostra realtà che è molto più complessa”.

Fa specie leggere che le parole di mons. Suetta costituiscano – per il PD – “una dichiarazione di parte” quando una cosa dello stesso genere l’ha fatta qualche settimana fa mons. Vincenzo Paglia, durante la trasmissione “Agorà” in onda su Rai3.

In quell’occasione l’Arcivescovo presidente della Pontificia Accademia per la Vita, andando contro l’intero Magistero di Santa Romana Chiesa, dichiarò che la Legge 194/1978 – quella che legalizza e promuove l’interruzione volontaria di gravidanza – è da considerarsi un “pilastro della nostra vita sociale” e aggiunse anche che essa non è “assolutamente” da mettersi in discussione.

In quel caso il “Partito Democratico” sanremese non ha visto un’ingerenza inaccettabile da parte di un Vescovo? Ah no, vero, siccome Paglia ha sostenuto gli abortisti e quanti si “fanno beffa” della vita umana allora non andava redarguito.

In un momento di inflazione, crisi economica e aumento del caro vita il “Partito Democratico” e la Sinistra tutta farebbero bene ad occuparsi dei veri problemi del Paese lasciando ai Vescovi la libertà di esercitare il loro ministero.

Speriamo che d’ora innanzi l’opposizione politica al Centro-Destra sia più realista, concreta e costruttiva. In caso contrario torneremo a documentarne le amenità e a condividerle con voi.

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Articolo pubblicato il 08/10/2022