“Un anno di lavoro per una Torino migliore”, nel contesto peggiore
Pino Iannò

Civico20News intervista Pino Iannò, capogruppo di “Libero Pensiero” in consiglio Comunale

E ormai trascorso un anno dal varo della Giunta Lo Russo. Quali impressioni si riscontrano in giro per la città e parlando con i Torinesi?

In molti si domandano se c’è un sindaco, altri entrano più sul piano personale e lo giudicano una nullità. I più informati, in parte simpatizzanti del PD scuotono il capo e ricordano che autorevoli dirigenti nazionali del partito erano contrari a questa scelta, ritenuta di basso profilo.

Poi se dal confronto con i cittadini ci guardiamo intorno, non notiamo neppure gli inizi delle tante realizzazioni promesse, anzi.

Le iniziative pubbliche che potrebbero qualificare la città, con l’afflusso di visitatori ed ospiti da altre località, risultano scoordinate. La civica amministrazione non coinvolge i commercianti e gli esercenti dei servizi e l’immagine della funzionalità di Torino, appare opaca.

Il degrado delle periferie è aumentato. Strade e quartieri si presentano fatiscenti, senza che il comune intervenga neppure per le manutenzioni indispensabili.

Gli episodi di violenza che si ripetono ogni giorno su strade e mezzi pubblici, terrorizzano gli abitanti dei quartieri periferici degradati che vivono in costante disagio.

Ma quel che più fa puntare l’indice accusatorio sul sindaco, è dovuto alla sua supponenza. Basti ricordare qualche episodio. Quando i parroci di barriera di Milano hanno denunciato i furti nelle chiese e gli atti di violenza perpetrati nei confronti dei volontari addetti all’assistenza delle persone bisognose, il sindaco ha avuto il coraggio di sostenere che esageravano e non ha posto in essere interventi significativi.

Così quando in consiglio comunale le opposizioni richiedevano gli sgomberi degli stabili pubblici occupati da estremisti autori di violenze e soprusi, LO Russo si è tenacemente opposto.

Qui non è in ballo la carenza di mezzi, l’impennata dei costi dovuti all’inflazione ed al caro energia, ma la volontà politica di un sindaco che non si cala nella realtà e nella vita dei suoi concittadini.

Per capire come le impressioni della gente, vengano recepite nel palazzo, ne parliamo con Pino Iannò, capogruppo di “Libero pensiero” in consiglio comunale.

Capogruppo Iannò, dopo un anno di presenza attiva in consiglio comunale, con qualche turbolenza anche tra le opposizioni, cosa ci può dire della sua attività e sullo stato di salute dell’amministrazione comunale?

Ho presentato oltre 100 interpellanze di vario genere e una decina di mozioni e seguo le problematiche delle circoscrizioni. Ho inoltre vissuto un anno costellato da cambiamenti personali.

Dopo la mia elezione nel gruppo di Torino Bellissima, amore durato molto poco per la evidente difformità di azione e di visione politica del suo leader, un fatto rilevante, è successo nei mesi scorsi.

Paolo Damilano, candidato sindaco del centro destra e leader del principale gruppo di opposizione “Torino Bellissima” ha rotto ogni intesa con la coalizione, creando disappunti ed interrogativi tra i partiti del centrodestra. Ed io ne ho tratto le conclusioni”

-Così l’opposizione di centrodestra è rimasta senza un leader unitario e lei che scelta ha compiuto?

“Ho dato vita al gruppo Consiliare “Libero pensiero”, rigorosamente e coerentemente collocato nel centro destra”.

Così lei si è dimostrato coerente con il mandato ricevuto dagli elettori

“Si e proseguo alacremente nella mia attività di pungolo all’amministrazione e testimonianza verso i cittadini”.

Dopo un anno di attività in consiglio comunale, dopo aver riportato le impressioni che si ricavano in città, vorremo tirare con lei, le somme di questa amministrazione.

“Devo ammettere che non c'è nessun atto e delibera ad oggi che abbia evidenziato azioni, percorsi, strategie politiche della giunta Lo Russo”.

Un percorso amorfo ed insignificante?

“Si e in piena continuità con le attività della giunta Appendino. Atp, erovision, ecc

Le uniche azioni evidenti, a carico dei torinesi, sono, purtroppo l’aumento IRPEF, della Tari. Ad oggi non si conoscono neppure nel dettaglio i vari progetti legati al pnrr. E’ tutto dire!

Sono stati però ridotti in maniera drastica i fondi per la riparazione del manto stradale da 6 milioni di euro a 2, con evidente pericolosità per pedoni e ciclisti in primis”.

Tra le gravi carenze della giunta Appendino, i torinesi hanno sopportato il pessimo funzionamento dell’anagrafe, anche con la chiusura di sedi periferiche. Oggi qual è la situazione?

“Il servizio anagrafico è in una situazione drammatica, con code kilometriche e ritardi vistosi. Oltre al rilascio di documenti usuali quali la carta identità, necessitano ben 50 giorni per ottenere un certificato di morte, per non parlare del cambio di residenza. Altro caos caratterizza i caf che dovevano essere un supporto al cittadino, ma agiscono nel caos e nella disorganizzazione più completa e non sono neanche a conoscenza del protocollo di intesa con i caf stessi.”

Ma veniamo alle carenze più visibili, quelle che contribuiscono a disegnare l’emblema dell’amministrazione

“La scarsa manutenzione del verde cittadino ha generato foreste intere in città, con la morte di tantissime piante. Sulla realizzazione della metro2 ancora oggi non ci sono idee chiare anzi, il sindaco vuole addirittura limitare il tracciato e ridurre il numero delle stazioni previste; tutto questo nelle zone periferiche di Torino”.

Per quanto concerne il tanto strombazzato “sociale” a che punto siamo?

“Ad oggi situazione di stallo sui senza dimora, con il centro cittadino deturpato, ove si è creata una forte situazione di disagio assoluto, per gli accampati nei giacigli di fortuna e per il decoro della città.

I progetti sulla sicurezza sono totalmente inesistenti; il sindaco cinicamente scarica il tutto sul tavolo sulla sicurezza in prefettura”.

Tra le malefatte della giunta Appendino spiccavano le piste ciclabili, buttate sull’asfalto e senza criteri di logicità e sicurezza. Qual è la situazione oggi?

“Nessuna logica sulle piste ciclabili. I fondi del “patto per TORINO” sono arrivati solo ed esclusivamente per evitare il dissesto finanziario del comune. Gli incidenti stradali sono in aumento costante ed il caos nella circolazione, pure”

Concludiamo capogruppo Iannò sui problemi emergenti, quali la crisi energetica, dopo le minacce del sindaco di limitare la frequenza dei trasporti pubblici

“Ad oggi non è presente nessuna visione strategica sui problemi legati all’ energia, quando basterebbe utilizzare parte degli utili di Iren per aiutare le famiglie in forte disagio”.

Dove andremo a finire?

“Torino è ormai una città allo sbando”.

Realtà amara Capogruppo Iannò.

Il sindaco LO Russo non è pero rimasto inattivo, nell’alloggiare nelle posizioni del sottogoverno e nelle direzioni del Comune, personaggi non certo scelti per meriti principalmente professionali, sui quali già si sussurra e si mugugna.

Nei momenti più critici per la città, sin dal 1800, Torino ha annoverato sindaci adeguanti e lungimiranti.

Emanuele Luserna di Rorà che dopo la sciagurata perdita del ruolo di capitale d’Italia ha saputo attirare attività ed investimenti esteri. Amedeo Peyron che ha ridato vita alla ricostruzione di una città distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Giuseppe Grosso che ha saputo intuire e coniugare lo sviluppo con il ruolo internazionale di Torino e realizzare, di concerto con le realtà produttive, la costruzione delle grandi vie di comunicazioni e dei trafori alpini.

In questi anni, purtroppo Torino decade sempre di più. Prima con Chiara Appendino ed oggi con Stefano Lo Russo.

I Torinesi meritano di meglio. Al bando le mediocrità e tornino le eccellenze!

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Articolo pubblicato il 17/10/2022