L'infelice candidatura di Elly Schlein. Il PD è alla frutta

Parole sconclusionate di una candidata senza il giusto profilo per guidare il maggior partito del Centro-Sinistra.

Il “Partito Democratico” continua a far parlare di sé per l’assurda gestione del congresso elettivo che porterà gli iscritti a scegliere il nuovo segretario.

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato della discesa in campo di Stefano Bonaccini, Governatore dell’Emilia Romagna, molto caro agli elettori PD nostalgici del comunismo.

Oggi invece analizziamo la figura di Elly Schlein, amica delle Sardine, delle Lobby LGBT e dei centri sociali, che nei giorni scorsi ha dichiarato: “Io voglio diventare la segretaria del nuovo Partito Democratico assieme a voi. Se lo facciamo insieme io ci sono”.

La Schlein, attuale Presidente del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, cercherà con tutta se stessa di portare via i voti al suo governatore Bonaccini. Scelta assurda che solo nel PD può trovare spazio visto anche il fatto che la neo-candidata non è nemmeno tesserata al partito.

Durante il suo intervento, per mettere a tacere i tumulti di chi non vuole un segretario senza tessera, Elly Schlein ha detto: “Prenderò la tessera del PD per rispetto di questa comunità, per entrare in ascolto e in punta di piedi. Sono disponibile ad accettare ogni esito del congresso e a lavorare dal giorno dopo per l’unità”.

Rumors, dentro e fuori il partito, lasciano trapelare che la comunità nazionale del PD non ha alcuna intenzione di consegnare la segreteria nazionale nelle mani di colei che era “pappa e ciccia” con le Sardine.

Il PD ha molte anime al suo interno – pure troppe! – e non può permettersi il lusso di scontentarne la maggior parte per affidare il partito nelle mani di una passionaria senza particolare acume politico.

Ciò nonostante la giovane Schlein, rivolgendosi direttamente agli elettori, incalza: “Siamo qui per ascoltarvi. Dite la vostra. In queste settimane mi metterò in viaggio, con lo zaino e il taccuino. Quello che siamo stati fino a qui non basta. Si parla tanto di nomi, ma bisogna far contare di più la base”.

Parole retoriche, propagandistiche e prive di un reale significato. Gli italiani, compresi molti elettori del PD, si sono battuti contro l’obbligo vaccinale per poter lavorare, contro il sostegno e la fornitura di armi all’Ucraina, … ma alla classe dirigente del PD non è importato un granché.

In campagna elettorale, però, tutti i leader – o aspiranti tali – tornano a fare gli amici del popolo, della base militante, dei tesserati dei piccoli comuni sperduti. E’ un film già visto e sappiamo tutti come finirà in realtà.

Alessandro D’Amato, in un suo articolo su “Open”, ha scritto che “Schlein ha definito ‘inutile’ una premier donna che non è femminista”. Frase inutile e priva di senso. Sarebbe come dire che un uomo, per essere tale, dovrebbe essere maschilista!

La Schlein dimostra da sempre di non aver rispetto degli avversari politici ed infatti, rivolgendosi a Giorgia Meloni, si permette di usare la parola “inutile”. Nessuna persona è inutile e tale aggettivo non si dovrebbe mai rivolgere ad un essere umano.

Seguiremo il proseguo della campagna in vista dell’elezione del nuovo segretario del PD con la speranza che vincano la buona educazione, la coerenza, la capacità politica e il saper fare; tutte cose che Elly Schlein dimostra di non possedere.

 

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Articolo pubblicato il 06/12/2022