I figli non si comprano!

Il Governo Meloni e le associazioni pro-vita contro la mercificazione dei bambini.

In questi giorni il dibattito politico si è infiammato per via della discussione sull’utero in affitto tanto cara al “Partito Democratico”.

Con la vittoria alle primarie di Elly Schlein il PD ha alzato il tono dello scontro e vorrebbe imporre al nostro Paese una norma per autorizzare, sponsorizzare e sdoganare la barbara pratica dell’utero in affitto.

Il Centro Destra di governo è assolutamente contrario ed, infatti, sta combattendo colpo su colpo per smontare la retorica sinistroide sul tema.

Il mondo cattolico, quello fedele alla sana bimillenaria Dottrina della Chiesa Cattolica, è assolutamente contrario ad un’ennesima apertura alle Lobby LGBT in tal senso. Accettare e normare l’utero in affitto – giuridicamente conosciuto come gestazione per altri – sarebbe un grave atto di contrapposizione alle famiglie naturali ma, soprattutto, un attacco ai diritti inviolabili dei minori.

Il dibattito è rovente. Le posizioni sono le più diverse e fra loro la contrapposizione è grande.

Eugenia Roccella, Ministro della Famiglia del governo Meloni, intervenendo alla trasmissione “Mezz’ora in +” di Lucia Annunziata, ha detto: “La maternità surrogata? Chiamiamola con il suo nome, “utero in affitto”: mette a fuoco il passaggio di denaro, bisogna ledere i contratti di maternità surrogata, si apre un mercato per i bambini per la prima volta nella storia dell’umanità, ci sono fiere nel mondo, ci hanno provato pure a Milano”.

Parole molto pesanti che, però, risultano estremamente importanti se si considera – come ha detto lo stesso ministro Roccella – che la pratica dell’utero in affitto può costare sui 100mila euro, una cosa per benestanti, ma alle donne arrivano dieci mila euro”.

Insomma, quanti decidono di mercificare la vita umana lo fanno con una mole ingente di denaro, approfittando della povertà materiale della donna che mette a disposizione l’utero, con il solo scopo di soddisfare un desiderio – talvolta un capriccio – personale.

Sul tema sono intervenute anche le associazioni pro-vita che non ci stanno a veder trasformare la nostra Italia in un enorme mercato di bambini a cielo aperto.

L’Associazione “Pro Vita & Famiglia”, di cui vi abbiamo altre volte fatto menzione, ha lanciato una petizione dal titolo “L’utero in affitto diventi reato universale” nella quale si elogia l’operato della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, presieduta dall’onorevole Ciro Maschio di “Fratelli d’Italia”, che ha deciso di esaminare le proposte di legge per rendere l’utero in affitto un reato universale, cioè punibile anche se commesso fuori dai confini italiani.

Jacopo Coghe, portavoce di “Pro Vita & Famiglia”, nello spiegare il motivo di tale petizione, fa sapere che “non esistono “figli di coppie gay”. Due uomini e due donne non possono avere figli. Esistono bambini di cui coppie gay si sono dotate sfruttando pratiche barbare e illegali nella gran parte del mondo come l’utero in affitto e la compravendita di gameti umani.

L’utero in affitto deve diventare un reato punibile anche se commesso all’estero. I figli non si comprano!”.

Posizioni chiare e nette da parte del mondo pro-vita, del mondo cattolico e della Destra italiana.

Giorgia Meloni, durante i suoi molti anni di militanza politica, ha sempre difeso gli interessi del minore, la necessità di tutelare l’infanzia e il bisogno ancestrale e primitivo del bambino a crescere con la sua mamma e il suo papà.

Come dimenticare la sua battaglia contro la folle teoria di sostituire sui documenti la dicitura “papà” con “Genitore 1” e “mamma” con “Genitore 2”?

Come dimenticare il celebre discorso che l’allora onorevole Meloni pronunciò in Andalusia davanti a migliaia di spagnoli entusiasti, convenuti per il congresso di “Vox”?

In tale occasione Giorgia Meloni non usò mezzi termini e disse: “Sì alla famiglia naturale, no alla Lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita, no all’abisso della morte!”.

In questi primi mesi di governo, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha iniziato a dar vita a politiche a sostegno della famiglia; ha espresso la sua posizione chiara e netta sulla dittatura del relativismo che impera, per esempio sulla televisione di Stato; e ha espresso sostegno ed attenzione a quelle donne che si trovano costrette ad abortire in quanto povere, sole o prive di mezzi di sostentamento necessari per accogliere una nuova vita.

Pare evidente che il suo programma di Destra, presentato nero su bianco agli elettori, stia avanzando in modo coerente e costante. Il tempo ci dirà se e come lo avrà attuato. In fondo la legislatura è appena iniziata e vi sono ancora quattro anni e mezzo per portare avanti le intenzioni programmatiche.

Noi continueremo a monitorare la situazione, certi che il dibattito si farà senz’altro più incandescente.

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Articolo pubblicato il 01/04/2023