Il Quirinale contro il Nazionalismo

Dall'immigrazione alla pandemia, il Presidente della Repubblica sostiene la necessità di collaborare con i grandi soggetti sovranazionali.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 19 e 20 aprile scorsi, è stato in visita ufficiale nella Repubblica Slovacca.

Al termine della visita ha tenuto la consueta conferenza stampa in cui, in modo del tutto inaspettato, ha lanciato delle frecciatine non da poco a chi ha chiari i concetti di confini, nazione e identità nazionale.

Le malelingue dicono che l’attacco del Presidente della Repubblica fosse rivolto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “Fratelli d’Italia”, e a Matteo Salvini, “Lega”, che in queste settimane hanno fatto intendere che vi saranno delle strette non indifferenti sul tema dell’immigrazione.

Non facendo il processo alle intenzioni e non essendo in grado di leggere nella mente di Mattarella noi non ci sbilanciamo verso una tesi così lapidaria ma ci limitiamo ad analizzare le parole del Capo dello Stato: “L’esasperazione del nazionalismo è un virus insidioso che, con l’illusione di sovranità, azzera la capacità di risposta di governo dei problemi, che richiedono, invece, un concorde impegno solidale di carattere sovranazionale”.

Parole forti se si considera che Mattarella è stato rieletto per la seconda volta al Quirinale grazie al sostegno indispensabile di Matteo Salvini e della sua “Lega”. Evidentemente il Presidente della Repubblica non ricorda che “Fratelli d’Italia” propendeva per l’attuale Guardasigilli Carlo Nordio e “Forza Italia” per Silvio Berlusconi. Simili parole sul sovranismo risultano pertanto un po’ irriconoscenti.

Ma nel suo discorso il Capo dello Stato fa riferimento anche alla passata pandemia, lasciando intendere che ve ne potrebbe essere una nuova in futuro. Al Quirinale sanno forse qualcosa che noi comuni mortali non sappiamo?

Durante la sua elocuzione Mattarella ha infatti detto: “Abbiamo di fronte una quantità di sfide. Abbiamo avuto quella della salute, della pandemia. Non possiamo escludere che si ripresenti qualcosa del genere in futuro. Una sfida che ha colpito tutto il mondo, tutti i popoli nella stessa misura e gravità”.

Il Popolo Italiano dimenticherà difficilmente che tutte le restrizioni, i lockdown, i coprifuoco, gli obblighi surrettizi di vaccinazione per poter lavorare hanno trovato il favore e l’appoggio dell’Inquilino del Colle.

Mattarella, con il suo placet a tutti questi provvedimenti - che la storia ha poi giudicato esagerati e non risolutivi - ha perso molto consenso e molta popolarità, soprattutto nella popolazione più giovane.

Ciò nonostante il Presidente della Repubblica tira dritto e prova a giustificare l’immigrazione, andando di fatto contro il Governo Italiano che, invece, punta a fermarla. Parlando con il presidente slovacco Zuzana Caputova, Mattarella a tal proposito ha detto: “Abbiamo la sfida di un mondo sempre più interconnesso e ristretto, in cui la vita economica supera i confini e richiede risposte globali. Sono tutte sfide che richiedono risposte di grande collaborazione dei grandi soggetti sovranazionali”.

Parole che lasciano trasparire un grande apprezzamento per la globalizzazione e per la continua intromissione che l’Unione Europea e gli altri organismi sovranazionali fanno nei singoli Paesi.

Non a caso, nel pieno del suo intervento, Mattarella ha sostenuto che “nessun Paese da solo è in grado di rispondere a queste sfide” e ha continuato dicendo che bisogna contrastare il nazionalismo in quanto è “un virus pericoloso che rischia di contrapporre, anziché indurre a collaborare, come sempre più evidentemente è necessario”.

Il discorso del Presidente della Repubblica ha lasciato “l’amaro in bocca” a molti italiani perché dal Capo dello Stato ci si aspetta un maggior senso di appartenenza alla Nazione, una maggior stima nelle forze dell’Italia e una minor sudditanza all’UE e agli organismi sovranazionali.

Purtroppo Mattarella, così come Giorgio Napolitano prima di lui, ci ha abituati a questo atteggiamento servile nei confronti dei “poteri forti” e del pensiero unico. Non è la prima volta che dal Quirinale arrivano moniti pro-immigrazione, pro-sostegno all’Ucraina (che non è né nell’UE né nella NATO), e pro-Stati Uniti, pro-Lobby LGBT, e via discorrendo.

Vedremo quale posizione prenderà il nostro Paese nei confronti dell’immigrazione ma, soprattutto, vedremo se vi sarà – come velatamente annunciato dal Presidente della Repubblica – una nuova possibile pandemia.

Il tempo ci darà le risposte che andiamo cercando.

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Articolo pubblicato il 25/04/2023