Il Governo Meloni incassa l'appoggio degli autotrasportatori

Il lavoro svolto da Matteo Salvini e Edoardo Rixi, rispettivamente Ministro e Viceministro del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha riscorsso successo tra le associazioni di categoria.

Il Primo Maggio scorso, mentre i sindacati erano in piazza ad esercitare la loro solita demagogia antigovernativa, il Consiglio dei Ministri era al lavoro per licenziare il Decreto Legge “Lavoro”.

Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi, “Lega”, nei giorni a seguire ha inviato una missiva alle Associazioni del trasporto merci “UNATRAS”, e a “Confartigianato Trasporti”, nella quale diceva: “Il Consiglio dei Ministri dello scorso 1 maggio che ha approvato il Decreto Legge “Lavoro” ha previsto alcune importanti novità per il settore dell’autotrasporto, grazie ai provvedimenti inseriti su proposta del Ministero Infrastrutture e Trasporti”.

Notizia più che positiva per il mondo dell’autotrasporto che, complice anche il conflitto in Ucraina, sta soffrendo non poco per l’aumento dei costi dei carburanti.

Amedeo Genedani, Presidente di UNATRAS, ha così commentato il lavoro del Governo Meloni: “Nel prendere atto con soddisfazione dell’impegno profuso in questi giorni dal Ministro Salvini e dal Viceministro Rixi per risolvere la situazione di stallo, fornire certezze agli operatori e dare sollievo alla difficile situazione in cui versa il settore, continueremo a monitorare la pratica attuazione dei provvedimenti per la pronta erogazione alle imprese di tutte le risorse pregresse ed affrontare le principali problematiche nel tavolo tecnico sulle regole già operativo al MIT”.

Parole sincere di un rappresentante dei lavoratori del settore dell’autotrasporto che tengono conto – tra le altre cose - dell’esenzione per le imprese dal versamento del contributo 2023 per il funzionamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti.

Matteo Salvini (nella foto a lato), sin dal suo insediamento al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha garantito che avrebbe lavorato “pancia a terra” per risollevare le imprese, far ripartire il Paese e realizzare le infrastrutture nodali e strategiche che servono alla Nazione per tornare ad essere competitiva.

A quanto pare sta mantenendo la parola data e le associazioni di categoria gliene danno atto.

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Articolo pubblicato il 09/05/2023