Piantedosi: "non può esserci una pianificazione valida in assoluto rispetto a flussi che non controlliamo noi"

Parole nette del Ministro dell'Interno in visita in Sicilia.

Questi primi giorni settembrini si sono resi roventi – sul piano del dibattito politico – per via dell’arrivo di orde di migranti e clandestini sulle coste della nostra bella Sicilia.

A cercare di dare un poco di refrigerio istituzionale il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, uomo di fiducia del Segretario Federale della “Lega”, Matteo Salvini.

Piantedosi, infatti, recandosi in Sicilia per toccare con mano la situazione, dalla Prefettura di Palermo, ha dichiarato: “Ci sono difficoltà diffuse nell’affrontare questo fenomeno epocale che sta sollecitando tutto il mondo occidentale e anche altri continenti”.

Parole quanto mei reali che mettono in chiara evidenza come il fenomeno dell’immigrazione clandestina sia globale e non soltanto italiano. A ben vedere quel che accade, è del tutto evidente che solo i burocrati dell’Unione Europea non se ne rendono conto.

Proseguendo con l’intervento il Ministro dell’Interno ha voluto ringraziare quanti stanno in prima linea ad affrontare questo annoso fenomeno sociale: “Io sono grato ai sindaci. Certe polemiche sono molto costruite. Io credo che siamo un modello da proporre anche nelle difficoltà che sicuramente si possono presentare”.

Ragionamento lucido di chi, per rispondere ad Elly Schlein, “Partito Democratico”, e Riccardo Magi, “+ Europa”, fa presente come l’Italia sia un modello di accoglienza, protezione umanitaria e rifugio politico. Tutto questo nonostante i tecnocrati di Bruxelles non abbiano nessun tipo di empatia verso il Paese membro più ammorbato dal fenomeno immigratorio di massa.

Poco dopo, il titolare del Viminale, parlando dall’hotspot di Lampedusa, ha aggiunto: “Qualche volta ci hanno detto che non abbiamo una pianificazione ma abbiamo dimostrato che non c’è una sola persona che sia per strada, almeno non per motivi dovuti alla nostra pianificazione. Abbiamo dimostrato che non può esserci una pianificazione valida in assoluto rispetto a flussi che non controlliamo noi”.

Sul tema migranti c’è ancora tanto da fare ma non si può non tener conto del grande lavoro che la “Lega” sta portando avanti all’interno dell’Esecutivo per convincere Giorgia Meloni a fare la “voce grossa” con l’UE affinché a Bruxelles si assumano la loro dose di responsabilità.

Torneremo senz’altro sul tema perché – al netto della demagogia dell’emiciclo sinistro del Parlamento – la realtà dell’immigrazione va affrontata con competenza e pragmatismo.

 

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Articolo pubblicato il 11/09/2023