La Destra italiana dalla parte degli apicoltori

Interessante intervento del Ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Ancora una volta torniamo a parlare di specie animali in via di estinzione.

In modo particolare parliamo delle api che, se scomparissero, metterebbero a serio rischio la biodiversità. Per questo motivo “Legambiente” ha lanciato dei progetti “ad hoc” per salvare le api con nuove arnie e aree protette.

In modo particolare, già da tre anni, esiste la Campagna “Save the Queen”, volta a “salvare le api dal rischio estinzione. Per tutelare, insieme ad apicoltori, aziende agricole e cittadini questi preziosi impollinatori oggi a rischio”.

Salvare le api non significa solo preservare una specie faunistica ma, bensì, spendersi per la tutela dell’intero ecosistema, della biodiversità e, in ultima analisi, della stessa specie umana.

Gli esperti di “Legambiente” sottolineano come “le api formano insieme sistemi estremamente complessi all’interno dei quali ogni individuo non lavora per sé ma per la sopravvivenza dell’intera colonia, costituendo una vera e propria società di stampo matriarcale fondata sulla cooperazione”.

Se l’essere umano adottasse lo stesso stile di vita delle api vi sarebbe una miglior redistribuzione della ricchezza, una minor competitività fine a se stessa e una miglior qualità della vita.

Visto che la specie umana è ben lontana dall’adottare questo stile di vita altruistico e cooperante è bene che si preservino quelle specie animali che, con la loro “società di stampo matriarcale fondata sulla cooperazionemantengono in vita gli equilibri sani del pianeta.

Esperti biologi fanno sapere che “gli Apoidei, la superfamiglia di insetti dell’ordine degli imenotteri (cui appartengono circa 20.000 specie tra cui una delle più importanti è proprio l’Apis mellifera), forniscono un servizio ecosistemico fondamentale per promuovere la biodiversità, essendo responsabili della riproduzione di oltre l’80% della flora naturale esistente, erbacea, arbustiva e arborea e favorendo l’impollinazione di più del 75% delle piante coltivate”.

Anche per questo motivo il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida (nella foto a destra), “Fratelli d’Italia”, il 19 maggio scorso, intervistato sul tema, ha detto: “L’ape, pur vivendo poco, 30 giorni, a parte l’ape regina che vive molto di più, produce miele sin dal primo giorno, vive in comunità, produce cera, è operosa e sente il senso dell’appartenenza. Tutti elementi che caratterizzano questo insetto come un esempio”.

Il titolare del Ministero dell’Agricoltura, inoltre, ha sottolineato come “senza le api probabilmente – come spesso ci viene ricordato – ci estingueremo tutti. E’ un elemento cardine per l’ecosistema. E’ evidente che qualcuno, ogni tanto, vuole mettere in correlazione l’esistenza dell’ape con la cancellazione di alcuni prodotti. Ma se sparissero le api, le produzioni agricole probabilmente seguirebbero la stessa sorte entro poco tempo”.

Insomma, anche la politica ha a cuore il futuro dell’ecosistema, della biodiversità, delle colture made in Italy e della sopravvivenza della specie umana. Per questo motivo noi, quali cronisti, non abbassiamo la guardia e continuiamo a tener alta l’attenzione sul rischio estinzione delle api.

L’unione fa la forza. Mai motto fu più propizio come in questo caso.

 

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Articolo pubblicato il 13/09/2023