Cuneo. Nuove aggressioni agli Agenti di Polizia Penitenziaria

L'O.S.A.P.P. chiede lo Stato d'Emergenza all'interno delle Carceri. I Radicali, ovviamente, pensano a voler abolire le Case lavoro.

Mentre in casa radicale si continua con una retorica imbarazzante sul tema delle carceri, nel mondo reale, gli Agenti della Polizia Penitenziaria affrontano situazioni davvero pericolose all’interno delle case di reclusione.

In questo mese di novembre vi abbiamo parlato di gravi situazioni accadute al personale di Polizia Penitenziaria ma, purtroppo, la violenza ai danni degli Agenti non conosce battute d’arresto.

Ciò nonostante il duo Filippo Blengino e Alice Depetro (nella foto a sinitra), rispettivamente Segretario Politico e membro di direzione dell’Associazione Radicali Cuneo “Gianfranco Donadei”, continua ad attaccare il Governo parlando di situazioni che contrasterebbero con la Costituzione.

In una nota diramata dall’Ufficio Stampa di Radicali Cuneo, infatti, si legge: “Dalla chiusura per l’epidemia di legionella nel 2016 alla trasformazione in Casa lavoro, il carcere di Alba oggi vive condizioni difficili, mantenendo attiva una piccola parte dell’Istituto che ospita internati, ossia persone che hanno già scontato la pena ma che vengono ritenuti socialmente pericolosi. Nel tornare a ribadire che l’istituto fascista della Casa lavoro contrasta con la Costituzione e che va abolito, ribadiamo che occorrono misure draconiane per contrastare il sovraffollamento carcerario. La proposta di Riccardo Magi, Enrico Costa e altri sull’istituzione delle Case di reinserimento sarebbe un primo passo importante”.

Che in area radicale si parli di contrasto al sovraffollamento carcerario non stupisce. Per loro chi spaccia sostanze stupefacenti, per esempio, non dovrebbe manco essere arrestato!

Ciò che, invece, risulta stucchevole e fuori dal comune buon senso è il fatto che non si faccia mai riferimento alle gravissime condizioni nelle quali il personale di Polizia Penitenziaria si trova a dover operare. Gli Agenti di Polizia Penitenziaria sono diventati il bersaglio dei galeotti rinchiusi – a giusto titolo – nelle patrie galere.

Notizia di questi giorni che nella Casa Circondariale di Cuneo – durante la normale procedura di chiusura delle celle – un detenuto ha lanciato dell’olio bollente contro uno degli agenti in servizio nella struttura.

Il tutto è scaturito dal fatto che il detenuto voleva “uscire per fare quattro passi” – come riporta la redazione di “Cuneo Dice” – e che l’Agente gli ha semplicemente risposto che non era possibile farlo in quel particolare momento.

Tanto è bastato al carcerato per scagliare dell’olio bollente addosso all’Agente che – colpito alle gambe – ha riportato delle lesioni che hanno richiesto l’intervento di un medico e gli sono valse due giorni di prognosi.

Per aiutare il collega, in evidente stato di difficoltà, è intervenuto un altro agente che – sempre come riportato da “Cuneo Dice” – “è stato a sua volta colpito con una macchina da caffè moka alla gamba, scivolando sulla macchia d’olio e riportando così una distorsione: la prognosi in questo caso è di cinque giorni”.

Sono sempre più i nostri lettori – molti dei quali Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio ed in congedo – a chiedere che i detenuti non siano dotati di fornellini elettrici, accendini, caffettiere, pentolini, all’interno delle celle di detenzione.

Per la sicurezza del personale e per un corretto svolgimento della vita all’interno delle strutture penitenziarie, i detenuti dovrebbero avere solo un letto, un tavolino, una sedia, la toilette e un televisore - debitamente fissati a muro e pavimento – così da non poter essere scagliati contro gli Agenti.

Il permissivismo che concede ai detenuti qualunque fronzolo si sta trasformando in un vergognoso sistema ai danni del personale di Polizia Penitenziaria.

Quando si parla di carcere pare si parli di un teatro di guerra. I detenuti sono ormai fuori controllo e, buona parte della colpa, è da attribuirsi alle figure sempre più discusse dei Garanti per i detenuti.

Ad esprimere la spossatezza del personale in forza nella Polizia Penitenziaria è il Segretario Generale del Sindacato O.S.A.P.P., Leo Beneduci, che – senza mezzi termini – ha dichiarato: “Già nei giorni scorsi abbiamo chiesto che venga dichiarato lo stato di emergenza da parte del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e che venga nominato un Commissario Straordinario. La sicurezza del personale di Polizia Penitenziaria e la necessità di misure straordinarie non sono più procrastinabili, pena il disastro del sistema penitenziario”.

L’auspicio è che il Governo di Destra, guidato da Giorgia Meloni, non tentenni sul tema e non si faccia intimorire dalla minoranza, peraltro minoritaria ed insignificante nei numeri, e proceda con celerità ad interventi maggiormente restrittivi e coercitivi nei confronti di chi si trova in carcere per aver compiuto reati ai danni del patrimonio e della collettività.

"Civico 20 News", come sempre ha fatto, esprime solidarietà e riconoscenza a quanti servono il Tricolore nel glorioso corpo della Polizia Penitenziaria.

Torneremo senz’altro sul tema.

 

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Articolo pubblicato il 30/11/2023