La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni premiata dalla Repubblica di Turchia

A ricevere il premio l'Anziano Peter Huber e Sorella Carla Huber.

L’11 febbraio scorso, per la Cronaca Internazionale, usciva un articolo dal titolo “L’Italia si mobilita per aiutare le vittime del terremoto in Turchia”. In tale occasione, come spesso facciamo, riportammo l’ottimo impegno della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).

Oggi, dopo dieci mesi da quegli eventi, siamo a parlare di un importante riconoscimento dato ai Santi degli Ultimi Giorni per i soccorsi durante il terremoto in Turchia.

A nome della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni), infatti, l’Anziano Peter Huber e la Sorella Carla Huber sono stati omaggiati dall’organizzazione “Health Volunteer” che ha riconosciuto loro uno “straordinario impegno nel curare le ferite del terremoto” nel sud-est della Turchia.

Durante quei terribili giorni in cui il 16% della popolazione turca rimase senza casa, cibo, alloggio e cure mediche, l’Anziano e la Sorella Huber erano a Francoforte, in Germania, dove avevano l’incarico di addestrare le persone ad essere preparate per le emergenze e per aiutare a coordinare le attività di soccorso della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni nell’Area Europa Centro.

L’Anziano Huber e la sua consorte hanno immediatamente preso contatti con il Ministero della Sanità della Repubblica di Turchia e con l’Autorità per la Gestione dei Disastri e delle Emergenze (AFAD). Grazie a “Turmaks”, azienda specializzata nel settore, “hanno collaborato per costruire e installare cinque ospedali da campo mobili e 50 container abitativi per 100 medici e infermieri che non avevano un posto dove vivere”, come fanno sapere dall’Ufficio Stampa della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Oltre a questo, grazie alla generosità dei Mormoni della Turchia e del mondo intero, sono stati donati più di 500mila scatoloni di cibo, prodotti per l’igiene personale e 5milioni di bottiglie d’acqua.

Il container e la tenda-ospedale accolgono circa 1.500 pazienti al giorno ove vi era un ospedale che non esiste più, a causa del terremoto.

Nel ricevere il sentito e riconoscente premio, l’Anziano e la Sorella Huber hanno detto: “Siamo stati molto felici di essere qui e di dare una mano. Guardando all’intera situazione, ci si sente paralizzati. Ho imparato che se facciamo del nostro meglio ogni giorno, possiamo lasciare al Signore il compito di fare il resto”.

Dinanzi a tanta umiltà e a tanta abnegazione per il bene del prossimo non si può che essere ammirati. Bello che una nazione islamica come la Turchia abbia riconosciuto l’aiuto, ricevuto in modo del tutto disinteressato, da parte della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Chi fa cronaca vorrebbe riportare ogni giorno notizie così. E’ bello parlare di cose belle, storie a lieto fine e iniziative volte al bene dell’umanità.

 

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Articolo pubblicato il 01/12/2023