Primavere arabe

Tunisia: La donna è complementare all'uomo e non più "uguale"

L’Assemblea costituente della “democratica” Tunisia, il governo provvisorio del dopo Ben Ali per intenderci, riserva amare sorprese, e questo potrebbe essere solo l’inizio, alle donne di questo Paese.

I partiti filo islamici che al momento governano, lavorano alacremente per dare un nuovo smalto alla contestata attuale Costituzione, frutto, a loro dire, delle precedenti dittature: quella di Bourguiba, rinnegato padre della patria e quella del deposto e fuggitivo Ben Ali.

L'Assemblea intende sopprimere il principio di uguaglianza dei sessi e rifiuta totalmente i diritti delle donne, inferendo loro un duro colpo alla dignità e alla loro cittadinanza”, affermano organizzazioni come Amnesty International e l'Associazione tunisina delle donne democratiche.

La commissione diritti e libertà, grazie al prezioso contributo di Ennahda, partito islamista che domina la coalizione al potere, così recita: lo Stato assicura la protezione dei diritti della donna, sotto il principio della complementarità con l'uomo in seno alla famiglia, e in qualità di associata all'uomo nello sviluppo della Patria».

Una formulazione abilmente edulcorata della fine della parità dei sessi, un tremendo inganno ai danni delle donne che hanno sempre saputo dare dignità al loro ruolo in seno alla società tunisina.

Quale futuro ci riserverà questo paese che procede celermente verso la dittatura islamica dopo quella non certo tenera di Ben Ali?

Natalino Gori

 

 

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Articolo pubblicato il 07/08/2012