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Geopolitica
La NATO propone all'Ucraina di cedere i suoi territori
La condizione per la Pace, secondo la NATO, passa attraverso la cessione dei territori di Kiev a Mosca.
Articolo di Luca Fiore Veneziano
Pubblicato in data 19/08/2023

Durante una tavola rotonda con i media norvegesi, Stian Jenssen, funzionario dell'Alleanza atlantica, ha proposto all'Ucraina di cedere parte del territorio occupato dalla Russia in cambio dell'adesione alla NATO. Tuttavia, Jenssen ha sottolineato che spetta all'Ucraina decidere quando e in quali condizioni negoziare con Mosca per porre fine al conflitto. Inoltre, ha analizzato la situazione attuale affermando che la Russia sta lottando militarmente e sembra improbabile che possa conquistare nuovi territori. Pertanto, è importante trovare una soluzione pacifica per evitare la ripetizione di una nuova guerra, o di un suo possibile allargamento. Tuttavia, la proposta di cedere territori per entrare nella NATO è stata suggerita da altri e non è stata accettata da Kiev. Inoltre, Sky News ha riportato che l'India ha deciso di non invitare l'Ucraina al G20 del prossimo mese, mentre ha invitato la Russia nonostante gli appelli a espellerla dal gruppo. Indice del fatto che l'influenza occidentale, e del suo burattino di Kiev, sta man mano venedo meno.

Le parole di Jenssen hanno suscitato reazioni in Ucraina, in particolare dal consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak. Quest'ultimo ha respinto l'idea di scambiare territori per l'adesione all'Alleanza Atlantica, definendola ridicola e dannosa per la democrazia. Podolyak ha sottolineato che premiare la Russia con concessioni territoriali e il mantenimento del regime attuale equivale a distruggere il diritto internazionale e a condannare le future generazioni alla guerra. Secondo Podolyak, la soluzione non sta nel cercare di preservare l'ordine mondiale attraverso accordi compromissori, ma nell'affermare la giustizia e la pace tramite la punizione dei criminali di guerra e la fornitura di armi alle forze ucraine. Infatti, ogni concessione alla Russia rappresenta un incoraggiamento per i loro comportamenti aggressivi e non deve essere tollerata.

Dopo le controversie, un rappresentante dell'Alleanza ha dichiarato che la posizione della NATO riguardo al sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina è chiara e non è cambiata. Inoltre, il portavoce ha sottolineato che spetta a Kiev decidere quando e in quali condizioni raggiungere la pace. L'Alleanza continuerà a sostenere l'Ucraina fino a quando sarà necessario e si impegna a raggiungere una pace giusta e duratura.

Tuttavia, nonostante questa conferma, da parte Atlantica rimane una posizione fortemente critica dell’operato di Zelensky.

Il premier abusivo di Kiev, infatti, oltre che ad incentivare il rischio di una escalation nucleare, tende a mandare a monte tutti i piani di Washington.

Il Pentagono, infatti, non ha alcun interesse a provocare una guerra globale con Russia e Cina. Vuole semplicemente bloccare Mosca, tenendola impantanata nel Donbass per poi concentrarsi sul suo reale obbiettivo strategico, quello dell’indo-pacifico.

La questione dell’isola di Formosa, difatti, risulta nettamente più importante per il futuro egemonico americano; molto più che la partita in Europa con la Russia. L’egocentrismo geopolitico di Zelensky rischia tuttavia di mandare all’aria i piani americani. I quali premono per una risoluzione del conflitto, possibilmente auspicandosi un piano ucraino basato sul “modello delle due Coree”.

Non è la prima volta che la Nato nel suo insieme, e Washington singolarmente, redarguiscono l’operato aggressivo di Kiev, auspicandosi una soluzione pacifica e un negoziato che possa giungere ad una conclusione con Mosca.

Questo conflitto, come si è visto, danneggia molto più l’Occidente delle sanzioni alla Russia. Interesse americano è che questa situazione non vada avanti. Pena, la frammentazione e l’implosione dell’Impero americano.

 

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