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Geopolitica
Netanyahu: "Siamo determinati a combattere fino all'eliminazione di Hamas e alla vittoria completa"
Parole pronunciate dal Presidente di Israele dopo l'incontro con il Consigliere alla Sicurezza Nazionale USA, Jake Sullivan.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 15/12/2023

La guerra al terrorismo islamico di Hamas non conosce tregua. Nonostante la Sinistra di mezzo mondo stia stigmatizzando le azioni portate avanti da 70 giorni da Benyamin Netanyahu, Israele non indietreggia.

Proprio Netanyahu ha dichiarato alla stampa internazionale: “Ai miei amici americani ho detto che i nostri soldati non sono caduti invano. Pur con il dolore per la loro morte siamo determinati a combattere fino all’eliminazione di Hamas e alla vittoria completa”.

L’incontro avuto tra il leader israeliano e il Consigliere alla Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America, Jake Sullivan, si è concluso con una risolutezza non indifferente da parte di Netanyahu.

A termine dell’incontro internazionale, infatti, il Presidente israeliano ha detto: “L’ho ringraziato per il sostegno USA per le forniture di munizioni per l’Esercito, per aver bloccato i tentativi ONU di fermare la guerra e per gli aiuti per recuperare gli ostaggi”.

Parole chiare che non lasciano spazio a fraintendimenti. Netanyahu non intende fare marcia indietro e desidera, anche a costo di risultare impopolare sul piano internazionale, spazzare via per sempre il terrorismo di matrice islamica che minaccia Israele da troppi anni.

Sulla questione è intervenuto anche il Portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale USA, John Kirby, che ha tenuto a precisare come “Washington non detta i tempi ad Israele” per la fine della guerra, pur auspicando che tra Israele e Hamas le ostilità finiscano “il prima possibile”.

Mentre la diplomazia faceva il suo corso “le forze armate israeliane hanno compiuto un primo tentativo di allagare con acqua prelevata dal mare un tunnel militare di Hamas nel settore nord della Striscia di Gaza”, come fa sapere l’Agenzia ANSA.

Israele, per riuscire a compiere questo atto militare, “ha montato grandi pompe nel settore nord della Striscia”, come dice la televisione pubblica “Kan”.

Il Portavoce militare di Netanyahu, Daniel Hagari, descrivendo la ben riuscita azione militare, ha detto: “Operiamo in modi svariati sotto al livello terrestre. I terroristi devono sapere che non saranno protetti nemmeno nei tunnel”.

La speranza del mondo intero è che questa guerra finisca quanto prima e che, in vista del Santo Natale, si depongano le armi e si apra la porta alla diplomazia.

Detto questo, però, bisogna combattere senza “se” e senza “ma” il terrorismo, specie quello di matrice islamica, che da decenni ammazza senza pietà chiunque non si piega al Corano e ai suoi dettami di inaudita violenza.

Sicuramente torneremo a parlarne.

 

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