Pianeta Toro - Carp... i diem!
La fede ...... granata a volte non basta (FOTO TORINO FC)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Il 3 dicembre 1967 assistetti, nell’ex Comunale, alla partita Torino - Bologna, che si concluse con la vittoria dei felsinei per 1 - 0  con una rete del brasiliano Clerici. Se il Torino avesse vinto sarebbe andato in testa alla classifica con 14 punti, superando Milan e Napoli a quota 13.

Grande fu all’epoca la delusione, ma più cocente e dura da digerire è la sconfitta rimediata dal Toro contro il Carpi, neopromossa in Serie A, che vincendo contro i granata potrà scrivere nei suoi annali che la sua prima vittoria nella massima serie è avvenuta a spese del  Torino.

E’ il modo in cui è maturata la sconfitta del Toro che lascia l’amaro in bocca; nel primo tempo i granata si sono adeguati ad un ritmo veramente blando da cui è scaturita una prima frazione di gioco che non ha offerto nessuno spunto degno di nota. Nel secondo tempo, un gran tiro di Gabriel Silva, dopo essere finito sul palo, ha colpito Padelli che l’ha mandato in rete: la dea bendata non è stata amica dell’estremo difensore granata.

Dopo 17 minuti, e cioè al minuto 37, il raddoppio del Carpi, con una bella azione finalizzata in rete di testa da Matos su pregevole assist di Borriello. In quest’occasione la difesa del Toro ha lasciato molto a desiderare, dimostrandosi lontanissima parente di quella che conosciamo.

Tre minuti dopo, il Toro tentava l’ennesima rimonta con il gol messo a segno, su rigore, da un bravo Maxi Lopez, di gran lunga il migliore dei granata per il suo impegno e la sua caparbietà (lo stesso Maxi Lopez ha costretto il difensore Bubnjic al penalty). Le assenze non devono essere una scusante perché è superata la distinzione tra titolari e riserve; oggi il Toro può vantare una “panchina” di tutto rispetto.

E’ lecito domandarsi perché il Toro non abbia voluto aumentare il ritmo e cercare subito il vantaggio. Inoltre, visto il rendimento e la vivacità di Acquah, ci si chiede perché la formazione iniziale non abbia previsto l’inserimento del ghanese; Vives e Gazzi in contemporanea, ancorchè bravi a svolgere il loro compito, non hanno offerto spunti interessanti per le punte.

D’accordo, con il senno di poi…., tuttavia è indubbio che la squadra non sia stata all’altezza di una situazione che alla vigilia si presentava tutt’altro che impossibile. E anche i due esterni, Zappacosta e Gaston Silva, non sono riusciti a rendersi pericolosi o con sgroppate sulle rispettive fasce o con cross invitanti.

Ora serve un bel bagno d’umiltà, come ha detto Mister Ventura; occorre tornare con i piedi per terra perché non è possibile e pensabile che l’appetito dei giocatori granata sia già svanito, quando non hanno vinto ancora nulla.

La sosta può essere salutare, ma sarebbe stato più bello farla con una vittoria in tasca, anche per festeggiare la convocazione in Nazionale di Fabio Quagliarella, in compagnia del confermato Daniele Padelli.

Senza contare che alla ripresa del campionato, il Toro dovrà affrontare un Milan “arrabbiato” dopo la secca sconfitta per 4 - 0  ad opera del Napoli, la Lazio, il Genoa e la Juventus allo Stadium. Tuttavia, è in queste circostanze che una squadra forte e compatta è chiamata a dimostrare il suo valore. 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 05/10/2015