Pianeta Toro - Ma fu vera beffa?
Il gol del momentaneo pareggio (Foto Torino FC)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

A distanza di meno di un anno si è ripetuta l’identica leggerezza che è costata la sconfitta, immeritata, degli ultimi due Derby giocati nello Juventus Stadium. 

Se errare è umano, perseverare è diabolico perché nel turno infrasettimanale di mercoledì scorso, il Toro si era fatto rimontare dal Genoa nei minuti di recupero. In buona sostanza, nell’arco di quattro giorni, i granata hanno lasciato sul terreno tre punti, che potrebbero rivelarsi decisivi in ottica europea.

In effetti, la squadra allestita quest’estate ha tutte le potenzialità per ambire ad un posto in Europa League, e per fare un pensierino alla Coppa Italia. Tuttavia, queste potenzialità, da un po’ di tempo a questa parte, non vengono espresse, e il Toro è tornato ad essere quella squadra “normale” che pensavamo d’aver relegato nel dimenticatoio.

Siamo ripiombati nella parte destra della classifica, cosa che avremmo voluto non vedere più. Il fatto d’avere tre punti in più in classifica rispetto allo scorso campionato, è una magra consolazione alla luce degli ultimi, deludenti risultati, e in relazione alle aspettative che tutto il popolo granata aveva riposto nella squadra.

Dopo la vittoria per 2 - 1 contro il Palermo, alla 6^ giornata, il Toro ha totalizzato due magri punticini nelle ultime cinque gare, che avrebbero potuto essere cinque se la sbadataggine, la scarsa concentrazione, la stanchezza, o chissà cos’altro non avessero giocato un brutto scherzo.

Indubbiamente la lunga serie di infortuni, a cui si sono aggiunti tempi di recupero significativamente più lenti del previsto incomincia ad incidere sulla tenuta del centrocampo e della difesa, reparti che più hanno manifestato incertezze. Ma anche l’attacco appare ultimamente in ombra; Quagliarella è sempre fermo a quota quattro reti, l’ultima delle quali realizzata quaranta giorni orsono. Maxi Lopez, attualmente il più pimpante dell’attacco, è a quota due.

Dei 17 gol segnati sinora, solo sei portano la firma degli attaccanti, il che non è molto, per usare un eufemismo. C’è un altro aspetto che merita d’essere analizzato e commentato, e cioè la scarsa vena del Toro dimostrata nella prima frazione di gioco, quando sembrava in balìa di una Juventus non irresistibile. Solo a svantaggio subìto, e dopo l’intervallo si è vista un’altra squadra, più incisiva e determinata, che ha raggiunto il pari con un gran tiro di Bovo, e ha sfiorato il vantaggio con un superbo colpo di testa di Capitan Glik, che ha costretto Buffon ad una paratona.

E poi, quello che non ti aspetti, un’amnesia incredibile. I granata in netta superiorità numerica che non riescono ad intercettare un cross dalla sinistra di Alex Sandro, che viene fortunosamente spinto in rete da Cuadrado. Anche la Juventus non credeva più nella vittoria, ma quando si permette all’avversario di avvicinarsi all’area di rigore, di scambiare la palla con il compagno sull’out sinistro, e di mettere il pallone in mezzo all’area, allora vuol dire essere un po’ ingenui.

Vorremmo che il Toro giocasse sempre “da Toro”, e non regalasse la prima frazione di gioco agli avversari, come spesso è capitato in questo campionato.  Per l’ennesima volta, il Toro è chiamato ad una riscossa, ma la partita di domenica prossima contro l’Inter capolista insieme alla Fiorentina, non si presenta facile, tanto più che Mister Ventura dovrà fare a meno anche di Bovo, squalificato. Vedremo che assetto riuscirà a dare alla squadra il nostro Mister, che forse, a questo punto, dovrebbe avere il coraggio di lanciare tra i pali Ichazo, e far riposare un incerto Padelli.    

 

 

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Articolo pubblicato il 04/11/2015