Pianeta Toro - Un buon Toro, ma non basta
Luci .. ed ombre sulla prestazione del Toro (Foto Torino FC)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Pronostico rispettato con la favorita, il Napoli, che si aggiudica i tre punti, e il Toro che non riesce a sovvertire il trend storico, che vede le squadre di Mister Ventura mai vittoriose dopo una sosta di campionato, e il Toro che non riesce a fare risultato contro una big.

Eppure, delle ultime tre sconfitte, Derby di Coppa Italia compreso, quella patita contro i partenopei è stata la meno peggio, perché si sono riviste trame di gioco e la squadra è parsa più determinata e più conscia dei propri mezzi.

E’ tuttavia fuor di dubbio che la qualità del Napoli è superiore rispetto a quella del Toro; ancora una volta alcuni difensori granata sono stati tutt’altro che esemplari  in occasione del secondo gol dei partenopei.

Capitan Glik è stato l’eccezione perché, di fisico, è riuscito a limitare l’azione del temibile Higuain, che comunque non ha mancato d’indirizzare verso la porta di Padelli alcuni tiri pericolosi. Ma la palma del migliore del Napoli spetta a Insigne, che ha realizzato uno splendido gol, al culmine di un’azione corale dei partenopei.

Dei granata, oltre al già citato Glik, Fabio Quagliarella ha evidenziato dei progressi, realizzando il rigore tanto solare quanto ingenuo che si è procurato Bruno Peres dopo una sua scorribanda verso l’area avversaria.

Speriamo che la rete messa a segno da Quagliarella (ma perché, oltre a non esultare, ha addirittura chiesto scusa ai tifosi napoletani dopo  il gol?) rappresenti un buon viatico per il futuro prossimo, considerato che con il gol realizzato contro il Napoli ha interrotto un digiuno che si protraeva dallo scorso settembre.

Maxi Lopez, che è subentrato a Belotti, ha dato più vivacità all’attacco, ed è stato protagonista di una bella azione, che avrebbe potuto fruttare un gol se solo il suo bel cross in mezzo all’area fosse stato intercettato da un giocatore granata. Per contro, Andrea Belotti continua a balbettare, lasciando intendere che forse il suo inserimento nella compagine granata e negli schemi di Mister Ventura necessita ancora di un po’ di tempo.

La classifica è diventata bruttina, sia perché lontani dalle posizioni che portano in Europa, sia perché siamo scesi nella parte destra della classifica, anche se dobbiamo recuperare la partita contro il Sassuolo. Gli infortuni, che hanno condizionato molto questa fase del campionato del Toro, con le assenze di Maksimovic e di Avelar che si sono protratte più del previsto, dovrebbero rappresentare un brutto ricordo.

Alla ripresa del campionato, con la partita di domenica prossima contro la sorpresa Empoli all’Olimpico, la squadra dovrebbe poter fare affidamento sui due calciatori sopra citati e, nel prossimo futuro, i tifosi granata si aspettano di vedere dei nuovi volti, che possano far fare un salto di qualità alla compagine granata. 

Di nomi se ne stanno facendo tanti, l’importante è che la Dirigenza operi nel miglior modo possibile per rinforzare quei reparti che hanno evidenziato le maggiori lacune. Sarebbe bello se la squadra potesse essere arricchita senza dover “sacrificare” qualche pezzo da novanta, perché è in questo modo che si costruisce una squadra forte, ma se così non fosse, sarebbe quanto meno auspicabile che  gl’introiti da un’eventuale cessione andassero a colmare le carenze sin qui rilevate.

Un po’ di nostalgia sorge quando si ripensa alla bella coppia Immobile-Cerci, che ci ha fatto sognare; ora, entrambi sono alla ricerca di una nuova squadra, in specie il romano dopo le critiche che gli sono piovute addosso a quintali dopo la pessima partita disputata contro il Bologna.

Sembrerebbe proprio che la sistemazione ottimale per Cerci sia in una squadra allenata da Mister Ventura, ma un suo eventuale ritorno in granata appare assai problematico, quasi come quello di Ciro Immobile. In ogni caso qualche innesto mirato va fatto se si vuole veramente risalire la china, e cercare di tornare ad essere quella squadra d’inizio campionato che aveva fatto innamorare i tifosi, ed aveva entusiasmato i veri sportivi.

   

 

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Articolo pubblicato il 08/01/2016