I dimenticati - "Tank girl"

Scanzonata avventura post-apocalittica a metŕ tra l'omonmo fumetto femminista e il cinema trash vecchio stile

Donna al volante, pericolo costante. Partendo da questa massima un pò maschilista e aggiungendo all'equazione che la donna in questione è una punk ribelle al volante di carro armato, direi che non si può fare prefazione migliore per il film di cui andiamo a parlare oggi.

Non a caso diretto da una donna, Rachel Talalay, già regista di "Nightmare 6" e "La scuola degli orrori" (insolito horror con protagonista George Clooney), il film è (molto liberamente) ispirato all'omonimo fumetto post-apocalittico, "Tank Girl", esagerato e sregolatissimo comic pieno di riferimenti al femminismo e gli stilemi punk e pop molto vicini alla cultura inglese anni '80, gustosamente mescolati assieme nelle psichedeliche striscie a cartoni ideate da Jamie Hewlett e Alan Martin.


Scordatevi quindi ricostruzioni scenografiche rigorosamente realistiche e un'avventura narrata in maniera convenzionale.

Il film è un assortimento di recitazione sopra le righe, personaggi assurdi e ambienti colorati dalle connotazioni fortemente punk; il tutto alternato a divertenti "inframmezzi" a cartoni animati nel perfetto stile allegro e irreale del fumetto originario.

Personalmente ho sempre trovato ingiusta l'accoglienza costipata che ha ricevuto questo film, flop clamoroso odiato e mal sopportato sia dalla critica che dal pubblico e perfino dai fedelissimi del comic di riferimento.


In un mondo come il nostro dove i film/fumetto dominano come non mai, pare che purtroppo il pubblico dei fumettari incalliti sia proprio quello con la più ottusa e limitata visione ed apertura mentale per accettare qualcosa di diverso dai soliti stereotipi consolidati, chiedendo in perpetuo la stessa minestra con le origini dell'eroe e del villain ben spiegate e allineate come tante sardine in una scatola e l'evoluzione di personaggi monodimensionali fino al solito e scontato crescendo del climax da film d'azione, crescendo che porta al solito e scontato duello finale stracarico di effetti speciali e poco altro.

Ovviamente un film come "Tank girl" non poteva che toppare su questo fronte, essendo spirtualmente ed esteticamente più affine forse ai vecchi "Batman" televisivi con Adam West, colorati e stupidi quanto vogliamo, ma colmi di quell'anima innocente e voglia di divertire che dovrebbe essere il succo e cuore pulsante di un fumetto.


Innocenza e divertimento che si sta perdendo mano a mano per scivolare nelle atmosfere sempre più forzatamente "dark", iper-drammatiche e pseudo-filosofeggianti degli ultimi cinefumettoni di Christopher Nolan oppure i vari "Man of Steel" e "Batman Vs Superman" di Zack Snyder; sebbene il primo sia notevolmente più dotato del secondo come autore e come regista, entrambi sembrano letteralmente incapaci di portare sullo schermo un film-fumetto che sia dark, gotico e drammatico ma al contempo anche divertente, caciarone e romantico come i primi (molto più riusciti) film super-eroistici dei Batman di Tim Burton o i Superman di Richard Donner.

Insomma, il problema è che questi super-eroi di oggi si prendono troppo dannatamente sul serio per esser gente che fondamentalmente se ne va in giro vestita come i bambini ad Halloween o Carnevale, sospinti da una esagerata "autorialità per adulti" manco l'autore stesse portando in scena "Amleto" o il "Giulio Cesare" di William Shakespeare, il quale paradossalmente era invece un autore che mescolava molto più sapientemente l'ironia alla tragedia nei suoi capolavori, rispetto agli innumerevoli super-eroi in divise attillate, animo oscuro e addominali over-the-top arrivati in massa sugli schermi al cinema del giorno d'oggi.


Per questo il sottoscritto promuove e sospinge molto più un film come "Tank girl", al quale pure non mancano i momenti drammatici e degli attori di calibro per interpretarli; ma immediatamente dopo è il primo a prendere in giro sè stesso e i propri spettatori con sequenze tanto poco credibili quanto più ironiche e divertenti, tanto più apparentemente "sciatte" nei costumi e le scenografie e tanto meno pretenziose, per chi vi scrive, rispetto agli altri campioni d'incassi di cui sopra.

Non solo pretenziosi quindi ma che credono anche di elevarsi al di sopra di quello che in realtà sono e saranno sempre questi film sui super-eroi o tratti dai fumetti: storie per bambini, semplificate nei concetti, nella morale e nei personaggi che più non si potrebbe; oppure storie per adulti che ricordano quando erano bambini, in perfetto accordo quindi con "l'operazione nostalgia" in atto nell'ultimo decennio di Hollywood, con remake e prequel e reboot a profusione nel deserto più totale di personaggi e storie e idee nuove che la Mecca del cinema pare non essere più in grado di proporre.

Ma parliamo meglio di questo "Tank girl" e cosa secondo chi vi scrive lo rende degno di essere visto.


DISTOPIA PORTAMI VIA
In un futuro lontano, ma non troppo (2033), la Terra è ridotta a un immenso deserto dopo lo schianto catastrofico di una cometa che ha sconvolto per sempre l'ecosistema del nostro pianeta.

Arrancando stremati per un deserto infinito, i sopravvissuti in agonia vagabondano alla ricerca dell'acqua, difficile da reperire essendo quasi tutta in possesso della "Water & Power", tirannica organizzazione capeggiata da un malvagio e spietato Malcolm McDowell.


Lo so cosa state pensando, ecco l'ennesimo clone di "Mad max" in rosa, ma effettivamente quanti hanno immerso le loro storie in mondi post-apocalittici ispirati alla grande saga di George Miller? Partendo dal famoso manga "Ken shiro" fino ad altri film (riusciti o meno) come "Codice genesi", "The road" (questo poi palesemente copia-incollato nella base per la trama del famoso videogame "The Last of Us") fino ad arrivare ad altri come i flop di Kevin Costner "Waterworld" e "L'uomo del giorno dopo"; la lista potrebbe davvero essere senza fine.

Ma nel oceano dei cloni senza salsa del futuro sabbioso "tutti contro tutti" alla Mad Max, questo sicuramente è uno di quelli che spicca di più per simpatia e allegria nella storia, nei personaggi e nella narrazione.


La fantasia (del fumetto in primis) sta soprattutto nell'avere unito le solite atmosfere post-apocalisse di ruggine e polvere assieme ad un look più "retro" nei vestiti e negli interni dei vari edifici; personaggi e scenografie sembrano usciti da un catalogo colorato di alta moda mista al rozzo e basso fetish di latex e reggicalze; oltre al trucco portato a mille delle varie protagoniste femminili che si avvicendano sulla scena, sempre perfettamente "in tiro" anche nel bel mezzo delle scene d'azione o di desolazione desertica.

Un pò madrina della futura "Furiosa" di Mad Max (ovviamente, con le debite distanze) e un pò scanzonata e ridicola alla Austin Powers (di cui ricorda molto lo sballato abbigliamento), la "Tank girl" (Lori Petty) sequestra un carro armato e una meccanica capace di riparlo (Naomi Watts) che poi diventerà la sua socia "Jet girl".


Perfino il Carro Armato sembra uscire da un incubo violento di Andy Warhol, addobbato all'inverosimile di optional assolutamente non essenziali e colorato come i murales di una gang di strada; entrando perfettamente nella folle ma gradevolissima estetica con cui la protagonista vede il mondo e noi lo vediamo assieme a lei durante tutto il film.


PERSONAGGI SECONDARI D'IMPORTANZA PRIMARIA
Molto ben assortito è anche il cast maschile che circonda le belle protagoniste, partendo su tutti da un McDowell in gran forma e sempre con gli occhi lucidi e folli del famoso Alex di "Arancia Meccanica"... saremo tutti ripetitivi, ma ormai da quel ruolo il grande Malcolm non scapperà più.

Molto divertente anche il suo braccio destro/soldato fidato Don Harvey, che si sforza inutilmente di fare le moine alla bella meccanica Naomi Watts per poi venire laconicamente piallato dalla rude Tank Girl.

Tank girl che si lancerà poi alla ricerca della sua piccola amica Stacy Linn Ramsower, rapita dal'esercito di McDowell e imprigionata in un bordello alla mercè niente meno che del grande Iggy Pop, in un simpatico e inquietante cammeo nel ruolo di "Rat face".


Simpaticissimi poi i ribelli "Ripper", mal riuscito esperimento di soldati mezzi uomini e mezzi canguri, capeggiati dall'irriconoscibile rapper/attore Ice-T nel ruolo di "T-Saint".

I Ripper sono perennemente in lotta con la W&P, con agguati e assalti pianificati da Deetee, l'uomo-canguro interpretato da Reg E. Cathey, attore famoso specialmente per i suoi cammeo nei serial televisivi come "Law & Order" e "House of Cards"; qui nel ruolo dell'occhialuto mutante che è l'unico "intellettuale" del gruppo di soldati mutanti.

Ma l'arrivo delle due fuggitive scombinerà tutti i loro piani e li metterà simpaticamente alla berlina nei goffi tentativi di farsi belli agli occhi delle protagoniste, drizzando prontamente le loro larghissime orecchie e facendosi mettere in mezzo alla loro personale diatriba col cattivissimo McDowell.


FEMMINISMO PUNK PER DUE DONNE FUNK
Sexy, agguerrita e sempre con la battuta pronta come fosse un macho in un "bad-movie", la bella Lory Petty è assolutamente determinata a non farsi sottomettere dagli uomini nonostante il panorama perennemente militaresco di oppressione che la circonda.

Brava e bella surfista che insegnava "la filosofia delle onde" al giovane Keanu Reeves in "Point Break", l'attrice protagonista di "Tank girl" è un riuscitissimo mix di "femminismo alla buona" (non che venga troppo approfondito l'argomento) e il solito anti-eroe che ha più onore e fegato dei "presunti eroi" che la circondano.


Dai soldati della W&P ai reietti "Ripper", la bella fa lettarlmente girare la testa e andare fuori di sè per il nervoso chiunque; non ultimo lo spietato McDowell che cerca inutilmente di piegarla senza riuscirci e finendo con l'essere sempre deriso dalla medesima.

Al suo fianco una più timida ma altrettanto bravissima Naomi Watts, all'epoca ancora attrice agli esordi lontana dai futuri successi di "The ring" e "Mulholland Drive", ma nella quale già si intravedevano sprazzi del talento che l'avrebbero portata all'attenzione del cinema mondiale.

La Watts come detto interpreta il ruolo di "Jet girl", meccanico/pilota d'aerei che seguirà dall'alto la sua socia alla guida del suo eccentrico carro armato, dopo essere fuggita in coppia e scampata a una missione suicida/attentato per stanare il covo dei rivoltosi.


Personaggio più introspettivo, insicuro e riservato che fa risaltare ancora di più la frizzante follia di Lori Petty, la "Jet girl" non è però un semplice braccio destro senz'anima al seguito dell'eroina; ma anzi con la stessa si scontra frequentemente (anche a suon di pugni) pur riconoscendone il folle coraggio grazie al quale si lancia prontamente all'attacco di chiunque osi sbarrarle il cammino.

Una coppia ben riuscita di svalvolate "Thelma & Louise" in salsa post-apocalisse, insolita ma ben azzeccata scelta per un duo di super-eroine da seguire tutto d'un fiato fino ai titoli di coda del film.


SPERO DI AVERVI INCURIOSITO RIGUARDO A QUESTO FILM DI QUASI VENT'ANNI FA, COME DETTO UN PÒ TROPPO "MALTRATTATO" ALLA SUA USCITA DALLA CRITICA E DAL PUBBLICO, IN QUANTO FORSE TROPPO "STUPIDO" PER I CRITICI BENE CON LA PUZZA SOTTO AL NASO E INVECE TROPPO POCO "SPETTACOLARE" VISIVAMENTE PER IL PUBBLICO AFFAMATO DI BLOCKBUSTER. UN ALTRO FILM DIMENTICATO CHE SECONDO CHI VI PARLA MERITA ALMENO UN'OCCASIONE DI ESSERE VISTO PRIMA DI ESSERE STRONCATO O APPREZZATO, MA PURTROPPO VA "RICERCATO" IN QUANTO DIFFICILMENTE VIENE RIPROPOSTO IN TELEVISIONE.

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Articolo pubblicato il 03/04/2016