Pianeta Toro - Un Toro in grande spolvero
La fede granata (foto Torino FC)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Non ci siamo sbagliati quando abbiamo scritto che il Toro sconfitto di misura dal Milan, nella prima giornata di campionato, non era il Toro di Sinisa. Invece, quello che ha travolto il Bologna per 5 - 1 (per inciso lo stesso punteggio della partita Torino - Bologna dell’11 aprile 1948 stravinta dagli Invincibili) è la squadra che vuole il Tecnico Serbo e che fa gioire i tifosi granata, per il tipo di gioco espresso e per i risultati che ne conseguono.

Quello ammirato contro i Felsinei è un Toro che ha ricevuto i complimenti anche degli avversari e della critica, rappresentata da quei mass media notoriamente e sistematicamente ostili ai colori granata, e da quella frangia di tifosi, o meglio pseudo tifosi, a cui non va mai bene un’iniziativa della Società di Via Arcivescovado e del suo Presidente. Invece il Presidente Cairo, questa volta, si è superato, avendo allestito una signora squadra investendo la metà dei danari introitati dalla cessione di alcuni calciatori, arricchendo così anche le casse della Società Torino FC.

Urbano Cairo si è confermato ottimo amministratore e stratega, dopo i successi ottenuti con la 7 e la RCS. E’ vero, sono partiti fior di giocatori, quali il capitano Glik, Bruno Peres e Maksimovic; inoltre Immobile non è stato riscattato perché gli 11 milioni di Euro per il suo cartellino sono stati giudicati eccessivi. 

Tuttavia, investendo 8,5 milioni di Euro il Torino si è portato a casa, a titolo definitivo, quel giovane campione di Adem Ljaji?, che solo la sfortuna non gli ha consentito di dimostrare, appieno, le sue grandi doti e qualità. 

E in porta è arrivato nientemeno che Joe Hart, capitano della Nazionale Inglese, già al Manchester City, ma “scaricato” da Pep Guardiola causa dissapori. Vien da chiedersi perché il numero uno inglese abbia scelto proprio il Torino, quando c’erano diverse squadre in tutta Europa, pronte ad aprirgli i……portoni.

Evidentemente il Torino ha acquisito un forte appeal, che sino a pochi anni fa sembrava impensabile, considerato inoltre che l’unico costo per la Società granata consisterà nel pagamento del 30% dell’ingaggio del portiere, vale a dire poco più di un milione di Euro.

Il Toro come squadra ha subìto una rivoluzione, sia per il cambio di modulo, sia, soprattutto, per le numerose partenze e arrivi di tesserati. La difesa è il reparto ancora da scoprire e da valutare pienamente, perché dopo la cessione di Glik, Urbano Cairo aveva previsto un solo altro trasferimento tra Bruno Peres e Maksimovic.

Senonchè, quest’ultimo, assumendo un atteggiamento assolutamente deprecabile, ha puntato i piedi per andare al Napoli, che gli stava facendo una corte spietata da parecchio tempo. Dopo tante manfrine il serbo ha raggiunto il suo obiettivo, ma come contropartita il Toro ha portato a casa Mirko Valdifiori, centrocampista fortemente voluto da Mihajlovic e prima scelta della Società granata, oltre ad un cospicuo gruzzolo, che servirà per migliorare ulteriormente la situazione finanziaria del Torino FC.

Il centrocampo può contare su elementi quali Benassi e Baselli, in odore di Nazionale, e calciatori di grandi prospettive, che già ora fanno gola a diverse big, nonchè sul prima citato Valdifiori.

In attacco, il Gallo Belotti sta diventando un vero bomber, avendo già realizzato quattro reti, dopo la tripletta messa a segno contro il Bologna. Se non avesse sbagliato due rigori consecutivi, sarebbe a quota sei reti dopo due giornate di campionato, senz’altro una bella media.

Sulle fasce il Toro dispone di quel campione che è Ljaji?, e di Iago Falque, che ha disputato contro il Bologna un’ottima partita; Martinez è rinato e ora, finalmente, vede la porta, il giovane argentino Boyè,  ha dimostrato di saperci fare con la palla, e Maxi Lopez, sinora un po’ in disparte, verrà utile e troverà spazio, come ha lasciato intendere Mihajlovic.

Insomma, c’è un Toro che lascia ben sperare, che sta entusiasmando una delle più belle e calde tifoserie d’Italia, se non d’Europa, e che sembra disporre di tutti i mezzi per disputare un campionato di buon livello, che possa lasciare un segno tangibile per i colori granata.   

 

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Articolo pubblicato il 02/09/2016