Pianeta Toro - Un pari prezioso: grande Sinisa!
Un Toro a corrente alternata (Foto Torino FC)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Al minuto 92 in pieno recupero il Toro di Sinisa Mihajlovic ha agguantato un pareggio veramente prezioso perché non è valso soltanto a muovere una signora classifica, ma soprattutto ad incidere moralmente sulla squadra. Con questo risultato i granata non hanno consentito alla Lazio di sopravanzarli in graduatoria, e hanno confermato d’essere una compagine che non molla mai, sino all’ultimo; evidentemente gli insegnamenti di Sinisa sono entrati a far parte dello spirito dei calciatori granata.

Il Toro ha giocato un primo tempo superbo per grinta, velocità e determinazione. Sulla fascia destra un ottimo Zappacosta dialogava costantemente con uno straripante Iago Falque, cui si aggiungevano i vari Benassi e Valdifiori, diventato ormai il vero faro del centrocampo granata ed il giocatore di cui si sentiva la mancanza. E infatti la prima frazione di gioco vedeva il Toro in vantaggio per 1 - 0, grazie al gol realizzato di testa da Iago Falque, non propriamente una sua specialità, su gran cross di Zappacosta a sua volta servito da Valdifiori.

Peccato che nel secondo tempo i granata non siano riusciti a replicare la bella prestazione del primo tempo, a causa probabilmente di un appannamento delle forze e di una maggior gagliardia dei laziali, che agivano con quattro punte alla ricerca del pareggio. E protagonista del pari della Lazio era proprio l’ex Ciro Immobile, beccato costantemente dal pubblico granata, autore di una bella rete e che ha deciso di non esultare dopo il gol.

Sinceramente non abbiamo capito perché ci sia stato un accanimento contro Immobile, che nel suo primo anno granata aveva vinto la classifica marcatori, e che venne definito “Figliol Prodigo” dal Presidente Cairo al suo ritorno nel Torino nei sei mesi precedenti il Campionato Europeo di Francia. Allo stesso tempo non condividiamo l’atteggiamento di quei calciatori che non esultano quando realizzano una rete alla loro ex squadra: il bello del gioco del calcio è proprio il gol; l’ex squadra è il passato, recente o remoto che sia, il presente è la squadra in cui si milita e che paga gli emolumenti.

Il Toro è andato poi sotto in conseguenza di un gol realizzato da Murgia, un giovane ventenne lanciato da Inzaghi che viene paragonato a Kakà, e che ha ripagato con un bel gol la fiducia del suo allenatore. Va però detto che la difesa granata non è esente da colpe, perché il giovane laziale è stato lasciato libero di colpire di testa, e nulla ha potuto Joe Hart, il quale poco prima aveva compiuto un vero miracolo su Cataldi e al minuto 7 della ripresa aveva intercettato una pericolosa conclusione di Immobile.

Il braccio troppo largo di Parolo ha fatto sì che il non eccelso arbitro Giacomelli concedesse il rigore ai granata a tempo scaduto, rigore che un ispirato Ljiaic ha realizzato con freddezza consentendo al Toro di portare a casa un pareggio prezioso. L’arbitro non è parso all’altezza perché nel primo tempo ha sorvolato su un fallo da rigore commesso ai danni di Barreca, che sta giocando come un veterano a dispetto della sua giovane età, e non ha estratto il secondo cartellino giallo nei confronti di Parolo, autore di un fallaccio nei confronti di Obi.

Stasera, nel turno infrasettimanale, il Toro farà visita all’Inter, che domenica è incappata nella sua terza sconfitta consecutiva, e che cercherà di porre fine a questo trend negativo, anche per salvare la panchina del suo allenatore De Boer. Compito tutt’altro che facile, quindi, per i granata, che dovranno dimostrare di possedere quella personalità che caratterizza le grandi squadre. I granata dovranno giocare “da Toro”, come predica Sinisa Mihajlovic, perché solo in questo modo riusciranno a colmare quelle lacune che si manifestano quando la squadra rallenta, e che, oggettivamente, sono insite in una compagine che sta gradualmente acquisendo i dettami del proprio tecnico.      

 

 

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Articolo pubblicato il 26/10/2016