TANDEM TRA FINZIONE E REALTÀ: Donne vampiro al cinema

Escono solo di notte, sexy e letali e assetate di sangue... dieci film sull'argomento con protagoniste attrici una piu' bella dell'altra

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Carmilla e altre donne vampiro

Ritornando sui nostri passi a un altro articolo in tandem col mio collega Milo Julini di qualche tempo fa, ovvero il tandem "Frankenstein vs Dracula: qual'è il mostro più mostruoso del cinema?", torniamo oggi a parlare di vampiri ma concentrando la nostra attenzione sui succhiasangue in gonnella.

Argomento che come vuole la tradizione hollywoodiana collega di rigore l'argomento horrorifico a quello sessuale e molto comunemente anche quello omosessuale, come ad esempio il "trio" di vampiresse del Dracula di Stoker, di cui parla anche il mio collega nel suo articolo, portate al cinema da Francis Ford Coppola e tra le quali spiccava la nostra bellezza nostrana Monica Bellucci.

Sulla scia di questa premessa andiamo quindi a parlare di un plotone di vampiresse una più sexy dell'altra, spietate cacciatrici che negli anni si sono susseguite coi volti ammalianti e il corpo da capogiro delle varie Catherine Deneuve, Salma Hayek o Lucy Liu; giusto per citarne qualcuna.


Ed e' proprio Catherine Deneuve la prima vampira di cui il sottoscritto ha ricordo di aver visto in un film, nel bellissimo "Miriam si sveglia a mezzanotte" del 1983, elegante e femminile horror moderno oltre che primo film per la regia di Tony Scott, il quale almeno in questo film si dimostra perfettamente all'altezza del suo più celebre fratello Ridley.

Un film dove la nostra vampira soffre di una imperitura solitudine, essendo in vita da tempo immemorabile e condannata perennemente alla ricerca di un nuovo compagno, in quanto il suo morso dona ai suoi amati una lunga vita, certo, ma non eterna come la sua e quindi destinati col tempo a rattrappirsi riducendosi in dei tristi zombie assetati di sangue.


In questo caso il suo amante in via di disfacimento (un grandioso e ahinoi compianto David Bowie) è ormai al limite della sua capacità di sopportazione e la bella Deneuve trova un nuovo amore nella dottoressa interpretata da Susan Sarandon, trasformandola in vampira per avere di nuovo una compagna con cui trascorrere un nuovo capitolo della sua vita ultracentenaria.

Una protagonista magnifica, sensuale e moralmente ambigua; in quanto conscia che il suo amore porterà inevitabilmente ai suoi compagni sofferenze inenarrabili; soffrendo per le loro sofferenze ma al contempo continuando a sostituirli senza remore e quindi condannandoli perennemente a diventare mostruose creature deboli e abbandonate; oltre che condannare sè stessa a rivivere il dolore di doverli abbandonare e sostituirli.


Qualche anno dopo (1987) a proporre nuove vampiresse sarà poi il turno del film "Il buio si avvicina", non a caso diretto da una grande donna regista come Kathryn Bigelow, indimenticata regista di film di culto come lo storico "Point break" o ancora meglio "Strange days", uno dei migliori film a conclusione del secondo millennio del mondo del cinema.

In questo caso abbiamo due vampire, una "neo-trasformata" interpretata da Jenny Wright e invece la più matura e consapevole Jenette Goldstein, attrice reduce l'anno precedente dal ruolo di tostissima soldatessa in "Aliens - Scontro finale" di James Cameron.


Una Goldstein che è poi "accoppiata" con il bravissimo Lance Henriksen, anch'esso arrivato per direttissima da "Aliens" dove recitava il ruolo dell'androide Bishop; assieme poi al grande Bill "escono dalle fottute pareti" Paxton, qui nel ruolo di un cattivissimo vampiro che vive con la coppia assieme poi a un altro ragazzino interpretato da Joshua John Miller.

Due vampire originali e lontane dal manierismo elegante dei succhiasangue "naif" alla "Intervista col vampiro", più vicine alla rozza e rurale follia di "Natural Born Killers" o "The Hitcher" (con quest'ultimo poi divide lo stesso sceneggiatore) se vogliamo, vedere per credere le scene in cui l'allegra combriccola si nutre di sangue; davvero dirette con una violenza incredibile dalla mano sicura della Bigelow.

Un horror on the road da non perdere per gli amanti dei film di vampiri, assieme allo storico "Ragazzi Perduti" di Joel Schumacher, il quale però non aveva protagoniste femminili degne di nota come in questo caso.


Nel 1992 è poi la volta della bellissima vampira interpretata da Anne Parillaud, ex-sicario in gonnella nel fantastico "Nikita" di Luc Besson, in questo caso portata al cinema da un mostro sacro come John Landis nel suo "Amore all'ultimo morso", felice ritorno all'horror del regista dopo il celeberrimo cult generazionale "Un lupo mannaro americano a Londra".

L'attrice interpreta una vampira timida e riservata, sola dopo essere stata abbandonata dal suo amante e che vagabonda di notte "dissetandosi" coi peggiori criminali della città; tra i quali in un sanguinolento cameo abbiamo anche il bravissimo Chazz Palminteri, che di li a pochi anni sarebbe stato poi consacrato come attore in un altro film cult come "I soliti sospetti" di Bryan Singer.


Ma quando per errore trasforma in vampiro, senza ucciderlo, un boss malavitoso locale (il sempre grande Robert Loggia) si ritroverà braccata dallo stesso e la sua banda ormai trasformata in un branco di vampiri assetati di sangue.

Un film dove ancora una volta Landis miscela in modo incredibile l'horror alla commedia, il dramma alla storia d'amore tra la bella vampira e un giovane poliziotto infiltrato nella gang, interpretato dal bravissimo caratterista Anthony LaPaglia.


Parlando di vampiresse sexy allora è d'obbligo nominare "Dal tramonto all'alba", secondo lungometraggio americano del giovane regista Robert Rodríguez, dove i protagonisti si ritrovano rinchiusi per tutta la notte in un locale messicano pieno di vampiri e vampiresse spogliarelliste.

Spogliarelliste capitanate da una giovanissima e meravigliosa Salma Hayek, la quale nel ruolo della diabolica "Santanico Pandemonium" offrirà uno spogliarello da antologia prima di svampirizzare niente meno che un altrettanto giovane Quentin Tarantino.


Tarantino che assieme a George Clooney fa parte di una coppia di fratelli criminali in fuga dagli States, prendendo in ostaggio un prete in pensione (il solito ottimo Harvey Keitel) e i suoi due figlioletti, tra i quali spicca una giovanissima Juliette Lewis.

Un altro film dove lo splatter estremo fa da contraltare all'umorismo spassosissimo dei dialoghi e alcune scelte di regia, come un Keitel che si protegge dai vampiri formando una croce con un fucile a canne mozze e una mazza da baseball oppure l'iconica "pistola mutanda a forma di pene" di Tom Savini, attore che tra l'altro è anche lo storico curatore di effetti speciali per grandi registi come Romero, Tobe Hooper e Dario Argento.


L'anno successivo (1998) è poi la volta di "Vampires", inimitabile horror in salsa western per la regia di John Carpenter; dove troviamo un'altra bellissima vampiressa interpretata da Sheryl Lee, l'iconica "Laura Palmer" dell'indimenticata serie tv "Twin Peaks" diretta da David Linch.

A darle la caccia è un vecchio osso duro come James Woods, "in missione per conto di Dio" (anzi della chiesa) come cacciatore di vampiri che vuole vendicare i suoi compagni massacrati in toto dal cattivissimo interpretato da Thomas Ian Griffith.


Un cattivo con cui la bella vampiressa ha una speciale "connessione psichica" e che ha in animo di liberare tutti i vampiri dalla paura del giorno e la luce del sole, attraverso un complicato rituale per il quale è necessaria e indispensabile una particolare croce.

Come detto un ottimo horror dalle forti venature di western, con un Carpenter ai massimi livelli nel taglio delle riprese, il montaggio avventuroso e la messa in scena desertica da "storia di confine"; ma anche poi per il profilo psicologico dei vari personaggi che non sono così spaccati tra bene e male come potrebbe sembrare all'inizio; vedasi soprattutto la scelta di "amicizia" più che di "dovere" che Woods sarà chiamato a fare nel finale.


Entrati nel terzo millennio, più precisamente nel 2003, troviamo poi altre due vampire da urlo in "Underworld", per la regia di Len Wiseman, interpretate da Sophia Myles e soprattutto Kate Beckensale come indiscussa protagonista del film.

Le due vampiresse "soldato" sono impegnate assieme ai loro compagni in una guerra millenaria contro un esercito di licantropi, una guerra in stallo da secoli se non fosse per un umano mutante che sembrerebbe finalmente poter far pendere l'ago per una fazione piuttosto che un'altra.


Interessanti i personaggi delle due donne, guerriere vestite di latex alla "Matrix" che però non si limitano ad obbedire ottusamente agli ordini, ma anzi si domandano se esista un modo per porre fine alla guerra e se inoltre non ci sia qualcuno nelle loro stesse fila che non magheggi perchè essa si prolunghi ulteriormente.

Personaggi inseriti molto bene in un contesto più ampio, dove la lotta "tra mostri" diventa quasi "lotta sociale" tra i vampiri chic e aristocratici della superficie contro i brutali licantropi ("Lycan") che vivono invece sotto-terra.

Due razze apparentemente inconciliabili ma che scopriremo poi discendere dallo stesso albero genealogico, in una faida "familiare" senza fine che il regista sa saggiamente proporci in ottime scene action di sparatorie e combattimento davvero ben coreografate e ben dirette, per quello che poi è il capostipite (più riuscito) di due sequel e un prequel, nonchè un ulteriore "Underworld: Blood Wars" uscito l'anno scorso nelle sale cinematografiche.


Sempre rimanendo in tema di "vampira guerriera" possiamo citare senz'altro la bellissima Leonor Varela, soldato di sangue blu e sorella del cattivone di turno in "Blade 2", per la regia saldamente nelle mani di una garanzia come Guillermo del Toro.

Soldatessa che è poi al comando di un plotone di addestratissimi vampiri, messo insieme per combattere l'arcinemico "diurno" Blade, ma che si troverà invece unita allo stesso Blade nella lotta di una minaccia più grave e immediata.


Nelle fogne si nasconde infatti una nuova razza di super-vampiri che non si fa problemi a uccidere, dissanguare e trasformare i vampiri del vecchio tipo, ovviamente poco propensi a passare da "predatori della notte" a "piatto del giorno" o servi per i nuovi padroni.

Super-vampiri che sono poi capitanati dal suddetto cattivone di turno (ma che ha pur le sue valide ragioni) interpretato da Luke Goss, ipercinetico attore esperto in scene marziali ad alto tasso spettacolare, che lo stesso Del Toro userà poi nuovamente, sempre come cattivo (ma non poi cosi nel torto) nel suo "Hellboy 2 - The golden army".

Un nuovo sotto-mondo "vampiresco" pieno di intrighi e tradimenti che si inserisce e incastona alla perfezione sul personaggio, il background e le spalle muscolose dell'eroe interpretato da Wesley Snipes, accompagnato al solito da un "redivivo" e brontolone Kris Kristofferson e la new entry interpretata da un allora imberbe e sconosciuto Norman Reedus, oggi ormai ammazza-zombie con balestra di fama internazionale nella serie tv "The walking dead".


Altra donna vampiro che si ritrova in lotta però stavolta contro la sua stessa specie è poi la bellezza tutta orientale di Lucy Liu nel film "La setta delle tenebre" del 2007, altro interessante "action vampire" per la regia di Sebastian Gutierrez.

Al principio la bella Liu è una semplice giornalista che ficcanasando troppo in una serie di misteriosi omicidi a sfondo occulto, si ritrova rapita, seviziata e infine tramutata in vampiro da una congrega di succhiatori di sangue.


Data per morta e abbandonata, viene poi aiutata da un vecchio vampiro disgustato dal comportamento osceno e senza remore della "nuova generazione", istruendola sul suo nuovo mondo e su come essere una vampira, addestrandola inoltre a cacciare e uccidere i suoi morbosi e psicotici carnefici.

Una missione che per la donna si complica ulteriormente quando si ritrova con il fiato sul collo di un cocciuto poliziotto dall'inconfondibile aura pelata di Michael Chiklis, ex-poliziotto/criminale della famosa serie tv "The shield"; il quale la caccia senza tregua convinto del fatto che lei abbia ucciso sua figlia.

Un film interessante con dei personaggi ben disegnati e ottimamente interpretati, tra i quali menzione merita anche la bella e brava Carla Cugino in un piccolo ma significativo ruolo; anche se forse raccontati un pò troppo di fretta nel montaggio per una regia comunque sempre ben diretta e supportata da ottime scenografia e una splendida fotografia notturna.


Parlando di vampiri poi viene automatico pensare a uno dei grandi successi di botteghino, personalmente non troppo gradito dal sottoscritto per la sua aria un pò troppo snob e semplicista, ma comunque un film di successo come "Intervista col vampiro" del 1994 di Neil Jordan.

E sempre di Neil Jordan, ma uscito nel 2012, è invece il molto più interessante "Byzantium", con protagoniste le due vampire Gemma Arterton e la più giovane ma già lanciatissima in carriera Saoirse Ronan, appena ventenne ma già con all'attivo ottimi film come "Amabili Resti" di Peter Jackson, "The host" di Andrew Niccol e il pluripremiato "Grand Budapest Hotel" di Wes Anderson.

Un film dove per le due vampire la vita è difficile, costrette a scappare e spostarsi puntualmente di città in città, riducendosi a prostituirsi per sopravvivere e sempre col terrore di essere scoperte e linciate per i mostri ultra-centenari che sono in realtà.


Una storia finalmente incentrata sul lato più "umano" (comico a dirsi forse) di due mostri che vanno in giro sembrando sorelle, vampiri di cui non vediamo prodezze strabilianti o superpoteri assortiti con cui tirare la giornata, ma anzi finalmente ne comprendiamo l'isolamento e la solitudine e la paura costante di dovere fuggire e ricominciare da zero.

Un film ben gestito da Neil Jordan (la cui bravura tecnica comunque non si discute), più vicino all'intimità personale del suo vecchio "La moglie del soldato" anziche' al successo al box office di "Intervista col vampiro" e in cui finalmente flashback e voce narrante non danno fastidio e non son messi a casaccio, ma anzi funzionali e complementari all'andamento del racconto che stavolta avviene più per immagini che per dialoghi o forzature improbabili di sceneggiatura.


Infine concludiamo questo speciale sulle "vampire al cinema" con un film del mai banale Jim Jarmusch, eclettico regista di fama da quasi 40 anni, che nel 2013 esce al cinema con il suo "Solo gli amanti sopravvivono".

Altro film in cui sono protagoniste due vampire, la giovane e impulsiva Mia Wasikowska, recentemente vista al cinema nel visionario "Crimson Peak" di Guillermo Del Toro; ma soprattutto la più anziana e saggia Tilda Swinton, esiliatasi volontariamente lontana dagli Stati Uniti, vivendo in Marocco vicino a un altro vecchio vampiro interpretato da John Hurt.


Ma quando la donna teme che il suo amante secolare stia per uccidersi, intraprende un lungo viaggio per ricongiungersi con il suo amore perduto da tempo.

Vampiro ottimamente intepretato da Tom Hiddleston, anch'esso protagonista assieme alla Wasikowska di "Crimson Peak", più conosciuto al pubblico delle masse come fratello sfigato di Thor nel ruolo dell'improbabile cattivo "Loki", in realtà però capacissimo attore in grado di tenere botta sullo schermo per quasi tutto il film, da solo o in compagnia dell'altrettanto brava Tilda Swinton.

Un film dove ancora una volta i vampiri non sono visti come spietati cacciatori assetati di sangue, pur non disdegnando ovviamente e per necessità di berne un sorso quando occorre; ma anzi come vecchie anime saggie dalla lunga vita, stanche di guardare noi stupidi esseri umani rialzarci e cadere nei cicli e ricorsi di pace, guerra, distruzione e riappacificazione che ritornano puntualmente nella nostra storia.


Ottimo al solito l'impegno di Jim Jarmusch nel raccontare la vicenda e tratteggiare i personaggi che la compongono, una fotografia al solito ammirabile unita a una grandissima cura nella ricostruzione degli ambienti, specie gli interni come la casa del vampiro americano, piena di ricordi e cimeli appesi ovunque a formare una ragnatela di memoria nella quale sono intrappolati oggetti di ogni tipo, da chitarre preziose a rare e introvabili stampe e rilegature di libri in una collezione a testimonianza della lunga vita del protagonista.


SPERANDO DI NON AVERVI "SUCCHIATO" TROPPO TEMPO COME LE NOSTRE BELLE VAMPIRE DI OGGI FANNO CON IL SANGUE DELLE LORO VITTIME, SPERO DI AVERVI AL SOLITO CONSIGLIATO QUALCHE FILM A VOI SCONOSCIUTO O MAGARI AVERVI FATTO TORNARE LA VOGLIA DI RIGUARDARE CON OCCHIO DIVERSO UNO CHE GIA' CONOSCEVATE. SPERIAMO COMUNQUE ASSIEME AL MIO AMICO DI TANDEM JULINI DI AVER MESSO ABBASTANZA CARNE AL FUOCO SULL'ARGOMENTO VAMPIRI E DONNE, DUE ELEMENTI CHE COME POCHI SI SPOSANO ALLA PERFEZIONE DANDO SEMPRE RISULTATI DIVERSI E SFIZIOSI.

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Articolo pubblicato il 05/02/2017