Il cinema degli elementi - FUOCO

Acqua, fuoco, aria e terra: quattro film per quattro elementi

Dopo aver iniziato questo ciclo di "film sugli elementi", proponendo la settimana scorsa storie a tema "acquatico", passiamo ora all'esatto opposto parlando del cinema e il fuoco.

Un elemento che si offre in primis, vista la sua spettacolare distruttivita', al nutrito filone del genere "catastrofico".

Ecco quindi incendi di ogni tipo e dimensione a partire da "L'inferno di cristallo", dove le fiamme regnano sovrane all'inaugurazione di un grattacielo e saranno i due eroici Steve McQueen e Paul Newman a dover sfangare la giornata per salvare tutti gli ospiti del party, di cui annotiamo un cast notevole anche nel ruolo di caratteristi come ad esempio i celebri Fred Astaire e William Holden.

Oppure tornando piu' indietro nel tempo possiamo trovare un incendio di proporzioni cittadine in "L'incendio di Chicago", ispirato a fatti realmente avvenuti sui quali viene cucito il triangolo drammatico del tira e molla amoroso di Alice Faye con Tyrone Power e Don Ameche.

Tornando invece ai giorni nostri e' senz'altro da annoverare "As the Light Goes Out", uscito nel 2014 a produzione cinese e ambientato durante un terribile incendio che devasta Hong Kong, contrastato da un gruppetto di eroici pompieri che dovranno combattere, oltre alle fiamme, anche l'inettitudine dei superiori e la corruzione dei politici come prima ragione e causa del disastro.

Ovviamente non di incendi soltanto vive l'elemento del fuoco, visto che e' facilissimo accostare fiamme e passione come nella commedia "Pericolosamente insieme", dove il belloccio Harrison Ford e' conteso tra due donne, la collega avvocatessa Debra Winger e la potenziale piromane e bellezza bionda Daryl Hannah.

Infine ricordiamo poi il bellissimo "Fuoco cammina con me" di David Lynch, prequel cinematografico della famosa serie televisiva "Twin Peaks", completamente massacrato dal pubblico che si aspettava forse qualcosa di piu' essenziale e comprensibile, mentre il regista (di cui parleremo ancora qui sotto) si lascia andare al suo solito stile sospeso tra sogno e realta', distruggendo e mitizzando al contempo il personaggio auto-distruttivo della vittima, quella famosa "Laura Palmer" interpretata dalla brava e bellissima Sheryl Lee.

Dopo questa breve e "infiammata" introduzione passiamo quindi ai nostri consigli veri e propri, con quattro film il cui nucleo arde nell'elemento del fuoco.


LA GUERRA DEL FUOCO (1981 - Jean-Jacques Annaud) 
Autore del famoso e apprezzatissimo "Il nome della rosa", trasposizione cinematografica abbastanza riuscita dell'intricato romanzo di Umberto Eco, Jean-Jacques Annaud aveva portato nei cinema cinque anni prima questo bellissimo film di ambientazione preistorica chiamato "La guerra del fuoco".

Il film parte seguendo da vicino le vicissitudini giornaliere di una tribù di uomini di Neanderthal, i quali custodiscono gelosamente un piccolo cesto trofeo nel quale fanno ardere continuamente una piccola fiamma.

Fiamma che è l'elemento cardine che garantisce la sopravvivenza della tribù, per cucinare cosi come scaldarsi durante le fredde notti, fiamma che gli uomini primitivi non sono però capaci di creare e quindi difendono a tutti i costi dal vento e dall'acqua.

Ma quando durante l'attacco di un gruppo nemico la fiamma finisce per spegnersi, la tribù decide di inviare i tre uomini più forti nelle lande desolate e sconosciute alla ricerca di altro fuoco da riportare indietro e custodire nuovamente.

Il viaggio porterà i primitivi a conoscere luoghi mai visti prima popolati da animali sconosciuti, come i giganteschi Mammut o le feroci tigri dai denti a sciabola, oltre che poi altre tribù più evolute di Homo Sapiens che gli insegnano a creare le fiamme sfregando dei bastoncini e nei quali troviamo i primi esempi di tecnologia come il linguaggio o piccoli vasi di terracotta, infine non da meno i primi guerrieri armati di frecce, scagliate a mano con dei rudimentali propulsori.

Un film avventuroso che Annaud dirige in modo estremamente "visivo", visto che i protagonisti non parlano se non esprimendosi a versi e grugniti, avvalendosi tra l'altro della consulenza dello scrittore Anthony Burgess, celebre autore del romanzo "Arancia Meccanica".

Come piccola nota tra il trio protagonista in viaggio per il fuoco troviamo un giovanissimo, Ron Perlman, qui al suo primo film e che ritroveremo ancora poi sempre per Annaud nel sopracitato "Il nome della rosa" nei panni di un monaco deforme.


CUORE SELVAGGIO (1990 - David Lynch)
Ritornando a bomba su Lynch, dopo aver parlato del suo "Fuoco cammina con me" arriviamo a questo suo "Cuore selvaggio", altro film dove le fiamme sono un elemento ricorrente scena dopo scena e dialogo dopo dialogo, nonchè vivere poi nella stessa incarnazione del personaggio interpretato da Laura Dern.

Ragazza giovane e ingenua che decide di svignarsela in California con Nicholas Cage, ex-galeotto fresco di scarcerazione che non potrebbe lasciare lo stato, ma si mette in viaggio per amore della bella e la voglia di lasciarsi alle spalle il suo tormentato passato e iniziare una nuova vita.

Alle calcagna della coppia si mette una serie di personaggi ambigui e particolari, un assassino e un detective privato assoldato dalla matrigna, perfida e gelosa della figlia che aveva già provato ad uccidere in un incendio durante l'infanzia.

Un film che vive e respira dello stile del regista e le sue classiche atmosfere oniriche e violente, i suoi classici personaggi fuori dagli schemi e una narrazione non lineare che esalta la storia elevandola da favola a film noir, avventura on the road e dramma di altri tempi.

Bravissima e di grande intesa la coppia di innamorati Dern/Cage, così come poi una allucinata Diane Ladd nel ruolo della "strega cattiva", madre pazza e possessiva che incarna il male e l'ipocrisia del finto perbenismo nella sua forma più stupida e perversa.

Da segnalare un piccolo ruolo per il sempre grande Willem Defoe, qui come rapinatore che cerca di riportare Cage sulla cattiva strada coinvolgendolo in una rapina.

Rapina che ovviamente finirà in un bagno di sangue condannando di nuovo il poveretto a tornare in carcere, se non chè una volta libero troverà ad aspettarlo la sua amata con tanto di figlio al seguito avuto nel suo periodo dietro le sbarre.

Una storia che vive di stile narrativo e personaggi, con il solito ecosistema di personaggi grotteschi e indimenticabili che riesce a portare in scena, una valle di predatori dove i deboli finiscono sbranati senza speranza ma, qualche volta, il lupo cattivo non sempre riesce a spuntarla nonostante tutta la sua crudeltà e cattiveria.


FUOCO ASSASSINO (1991 - Ron Howard)
Dopo due film innovativi e originali sul tema del fuoco, passiamo a questo più classico thriller di ambientazione "pompieristica" a firma di Ron Howard.

Accanto alle imprese di un misterioso assassino che riesce a sfruttare una serie di incendi dolosi come "armi" per fare fuori una serie di personaggi di spicco della politica cittadina; seguiamo le vicende dei due fratelli interpretati da William Baldwin e Kurt Russell.

I due sono figli di un famoso pompiere morto durante un eroico salvataggio anni prima, Baldwin più giovane e inesperto che viene a scontarsi col duro e burbero fratello Russell che non lo vuole nella sua squadra.

Dopo una serie di incidenti infatti Baldwin finisce per mollare, lasciando i pompieri e unendosi alle indagini sugli omicidi assieme all'investigatore "Ombra", interpretato dal solito ottimo Robert De Niro.

Un film che soffre forse di un eccessivo machismo e super eroismo con cui viene dipinto il corpo dei pompieri, in certi tratti, ma rimane comunque un buon thriller capace di tenere incollati fino alla fine e presenta delle ottime scene di "lotta contro al fuoco" negli spettacolari incendi che gli uomini si troveranno a fronteggiare.

Ottima l'idea in sceneggiatura di presentare il fuoco quasi come un essere vivente, un essere che "pensa e odia" come dice lo stesso De Niro in una delle migliori scene del film, dove ricordiamo poi un piccolo ruolo per il bravissimo Donald Sutherland, qui come piromane in prigione che aiuta il giovane pompiere nelle sue indagini sugli incendi.

Secondo successo internazionale per l'allora giovane Howard, ex attore di "Happy Days" che aveva già conquistato il pubblico con "Cocoon - L'energia dell'universo" 5 anni prima.

Un regista che alterna ottimi film ad altri un pò più scontati e banali, alternando successi e flop ai botteghini ma mantenendo sempre, in ogni caso, un buon livello tecnico e uno stile abbastanza personale che lo rende distinguibile da tanto altri colleghi registi di blockbuster statunitensi.


IL REGNO DEL FUOCO (2002 - Rob Bowman)
Per l'ultimo film consigliato oggi cambiamo radicalmente genere addentrandoci nel fantasy, mescolato questa volta abbastanza sapientemente al filone dei film post-apocalittici.

Un mondo infatti dove l'apocalisse è già avvenuta, per mano di una specie spaventosa di draghi sputafuoco, emersi inaspettatamente dalle profondità della terra e che hanno raso a ferro e fuoco mezzo mondo per nutrirsi delle ceneri, lasciando poche roccaforti tenute con coraggio e tenacia da pochi gruppetti di sopravvissuti.

Un film che vede protagonisti il trio di attori Christian Bale, Gerard Butler e Matthew McConaughey; oggi attori di grido richiestissimi per ogni film, ma all'epoca tutti giovani esordienti ancora con le ossa da formarsi.

Trio di uomini tra cui si frappone la dolce e materna Izabella Scorupco, pilota di elicotteri che spesso e volentieri si trova a fare da mediatrice e paciere, in special modo tra gli scontrosi e ribelli personaggi di Bale e McConaughey.

Veramente ottima l'atmosfera ricreata a metà tra il western negli interni e i costumi e lo stile medioevale di castelli e torrioni negli esterni, unendo in modo abbastanza originale inoltre la fantascienza con cui spiegano scientificamente draghi e fiamme all'epica fantasy di cui sono fatti in special modo tutti i personaggi.

Una storia gradevole che ripropone in salsa moderna il clichè fantasy dei "cacciatori di draghi", questa volta muniti di armi da fuoco, paracaduti, elicotteri e carri armati anzichè spade lucenti e tiro all'arco contro i mostruosi demoni dal ghigno fiammeggiante.

Un ottimo film diretto con buon mestiere e prodotto a basso budget, con una buona scenografia e costumi e ricostruzione dell'ambiente devastato dai draghi in generale.

Da aggiungere infine, come curiosità per gli amanti dei videogiochi, che il look delle creature ispirò pesantemente i programmatori di "Skyrim" durante la creazione dei loro modelli per un'altra storia incentrata sulla caccia ai draghi.

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Articolo pubblicato il 11/03/2018