Pianeta Toro - Preoccupa la sconfitta di Udine

I granata viaggiano a corrente alternata

Il gol del bianconero Okaka al 42° del primo tempo ha segnato l’esito di una partita che il Toro ha “rischiato” di pareggiare.

Infatti occorre riconoscere ai granata un’ottima performance espressa nella ripresa il che avrebbe potuto significare l’equa distribuzione della posta in palio. Ed invece l’undici di Mazzarri torna da Udine con il carniere vuoto raggiunto al centro classifica proprio dai friulani.

Un match, quindi, a corrente alternata il cui esito è strettamente legato ad una disattenzione difensiva che, di fatto, ha favorito il vantaggio della squadra di casa che l’ha poi conservato fino al termine.

A nostro avviso, comunque, sono altri punti persi per strada di cui si deve prendere atto non senza preoccupazione; c’è qualcosa che facciamo fatica a capire, ma che ormai sta togliendo al Toro la dimensione che l’organico, ci viene da pensare, possiede solo sulla carta, ma non riesce a concretizzare sul campo.

La partenza repentina, con il parziale primo posto in classifica, aveva illuso il popolo granata che cominciava ad assaporare un campionato al vertice con tutte le credenziali per accedere al palcoscenico internazionale. Ed invece la realtà ci riporta ad un passato recente fatto di incertezze e di risultati altalenanti che danno l’esatta dimensione di una squadra cui manca ancora qualcosa per diventare grande.

Con ciò non intendiamo attribuire particolari e mirate responsabilità, tuttavia è necessaria una svolta ben decisa che affronti di petto le criticità derivanti da presunte capacità, in campo e fuori. Tutto ciò se si vuole un Toro che incuta timore e rispetto e non torni ad essere la squadra capace di tutto e di niente nello stesso tempo.

Con ciò non intendiamo mettere in discussione l’operato del Mister Walter Mazzarri, però qualche scelta impropria gliela dobbiamo attribuire: è ora di mettere da parte chi la maglia granata ce l’ha solo come divisa di lavoro, ma non la vive come seconda pelle, quella, per intenderci, dei Pulici e Graziani.

E non pensiamo di chiedere troppo: il Toro è quello ed il popolo granata se lo merita. Domenica viene a Torino il Cagliari sicuramente per fare il risultato e speriamo trovi una squadra che, messe da parte le evoluzioni filosofiche fatte di tattiche e moduli improbabili, sappia imporre il proprio gioco, ma soprattutto con la determinazione che inizia con il calcio d’avvio e finisce al termine dei minuti di recupero.

(Immagini Torino FC)

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Articolo pubblicato il 21/10/2019