Numeri da vertigine!

Storie di mondi, raccontate dalla Scienza

 

Tanti sono i pregi che caratterizzano la Scienza. Fra questi, il fatto che essa sia alquanto democratica, non facendo per l’appunto distinzioni fra sistemi di riferimento. E infatti, come affermava Albert Einstein, “tutto è relativo”: non esiste un più grande o più importante perché tutti i sistemi, variamente, sono caratterizzati dallo stesso grado di sbalorditiva e semplice complessità.

Spieghiamoci meglio. Rapportato alla nostra dimensione terrestre, l’Universo è una realtà mostruosamente grande…, riempito da un numero incredibile di stelle, pianeti, polveri, gas, particelle eccetera. Secondo i dati raccolti dal satellite della NASA Fermi, il numero totale di fotoni (le particelle di luce) emessi in tutto il Cosmo durante il 90% della sua esistenza ammonterebbe a ben 4 X 10^84 unità, equivalenti al numero 4 seguito da 84 zeri!!!

Una quantità pazzesca. Eppure, se dal macroscopico ci spostiamo al piccolo oppure al microscopico (ovviamente, sempre rapportati ai nostri canoni), le sorprese non si “rimpiccioliscono” di certo! Pensiamo a quelle meravigliose macchine che sono gli organismi: formati da un numero altrettanto spaventoso di cellule che, come altrettanti laboratori, fanno in modo che la vita possa esistere. Il tanto celebre DNA è una lunga molecola formata dalla combinazione di 4 ingredienti fondamentali, detti nucleotidi o basi. La sequenza di DNA che codifica l’informazione genetica (ovvero la ricetta che spiega perché siamo fatti così) si chiama genoma e nella specie umana conta ben 3 miliardi di basi!

Per non parlare poi del numero di atomi che compongono gli organismi… e del quantitativo ancora più elevato di particelle elementari da cui a dispetto dell’etimologia – “atomo” significa infatti “non divisibile” – essi sono costituiti.

Numeri vertiginosi, che in ultima analisi ci riportano ben chiaro alla mente un concetto: la meraviglia di quanto esiste, fuori e dentro di noi.

 

(Immagine in copertina tratta da mind-neuron.it)

 

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Articolo pubblicato il 10/11/2019