Pianeta Toro – Granata ultimi in classifica dopo la disfatta di Roma

Tre "pere" giallorosse affossano l'undici di Giampaolo

Come presumibile, i granata tornano da Roma con tre pere nel sacco e la conferma che il solo “Gallo” Belotti gioca da Toro. Il “Capitano” va a segno e suggella l’ennesima prova di attaccamento ai colori sociali, cosa che non possiamo affermare per molti componenti la rosa delle riserve: già, perché per noi sono tutte riserve tranne Andrea Belotti che gioca con la maglia cucita sulla pelle.

Se poi Singo dà il classico aiutino , di cui peraltro i giallorossi non avevano bisogno, facendosi espellere dopo nemmeno un quarto d’ora, la situazione non può che precipitare nell’…… Abisso, l’arbitro fra l’altro dell’incontro, anticipando la consueta crisi dell’ultimo quarto d’ora.

L’undici di Fonseca trova la strada spianata e va in gol al 28° con Mkhitaryan che infila la new entry Milinkovic-Savic, scelto far i pali al posto del “dissidente” Sirigu. Il raddoppio lo mette a segno Veretout che trasforma dagli undici metri il rigore concesso per fallo di Bremer, forse fuori area, sul capitano giallorosso Dzeko.

La ripresa vive il sussulto granata che approfitta del rilassamento dei padroni di casa e che tuttavia si esaurisce nella traversa di Edera. Un timido “campanello d’allarme” che risveglia i giallorossi in gol al 68° per merito di Pellegrini che, di fatto, chiude i conti. Le ultime fasi dell’incontro vivono la caparbietà del “Gallo” che segna il gol della bandiera.

In coda possiamo osservare che l’espulsione di Singo ci è parsa alquanto severa: certo nessuna squadra può attualmente dare l’uomo in più ad una Roma in continuo crescendo che raggiunge la Juve in classifica; tanto meno il Toro che ci è parso sempre più allo sbando ed oggi naviga all’ultimo posto della classifica in compagnia del Crotone.

Sul Mister Gianpaolo preferiamo non infierire, tanto non serve a nulla tranne che ad inasprire ancor più i rapporti con il Popolo Granata.

In chiusura ci sentiamo di rivolgere al Presidente Urbano Cairo questa amara considerazione: a cosa serve portare la squadra in ritiro per castigo quasi avesse a che fare con dei bimbi anziché con professionisti pagati fior di quattrini che non meritano di vestire la gloriosa divisa degli “Invincibili”?

Ci aspettiamo un segnale forte prima dello “spareggio” con il Bologna e del match proibitivo contro il Napoli, ma pensiamo che resti un miraggio anche perché pochi hanno l’umiltà di riconoscere i propri errori, Urbano Cairo in primis.

(immagini Torino FC)

 

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Articolo pubblicato il 18/12/2020