I nostri Pronto Soccorso sono strapieni e sono diventati realtà di degenza negli ospedali

Gianni Alemanno non ha dubbi e lo dice con estrema franchezza.

Il tema della sanità pubblica tiene banco in tutti i maggiori dibattiti politici delle ultime settimane.

Sono tanti gli italiani, soprattutto operai, lavoratori dipendenti del settore pubblico e pensionati, che faticano anche solo a permettersi una detartrasi all’anno. La sanità pubblica è al collasso!

Tantissimi cittadini del Piemonte, per esempio, si lamentano sui social network delle intollerabili liste d’attesa nella sanità pubblica e dello stillicidio di medici che scappano dalle strutture pubbliche per andare a lavorare nel privato, dove vengono pagati di più e vengono trattati meglio.

La gestione del Servizio Sanitario del Piemonte, affidata a Luigi Genesio Icardi (nella foto a destra), “Lega”, ha scontentato sia il personale sanitario che i pazienti, fruitori dei nosocomi e delle ASL piemontesi.

Su questo molto hanno ricamato Chiara Gribaudo e gli altri esponenti del “Partito Democratico” che – dal canto loro – quando hanno avuto i loro governatori Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino hanno fatto poco, per non dire nulla, per implementare una sanità pubblica più vicina all’utente.

Sul tema è intervenuto anche il leader di “Indipendenza”, Gianni Alemanno, che – nello studio de “L’Aria Che Tira” – ha detto: “Chi ritiene che il vaccino sia utile è giusto che lo utilizzi, è giusto che ci sia una campagna di informazione perché la gente deve essere consapevole. Il vaccino non deve essere uno schermo dietro cui noi nascondiamo il disastro della nostra sanità pubblica”.

Parole chiare che hanno un peso politico in questi giorni in cui i vari governatori di regione hanno lamentato in tv che i Pronto Soccorso erano al collasso per via delle troppe persone influenzate e non vaccinate. Retorica stucchevole a cui Alemanno ha deciso di stroncare subito il dibattito.

Forte del suo pensiero, infatti, Alemanno ha proseguito: “La nostra sanità pubblica è al collasso. I nostri Pronto Soccorso sono strapieni e sono diventati realtà di degenza negli ospedali. Sostanzialmente questo problema lo abbiamo già avuto nel Covid e lo abbiamo anche adesso perché abbiamo una sanità pubblica sottodimensionata da tutti i punti di vista”.

Concetti chiari e non soggetti a fraintendimenti. Tutte realtà fattuali che il leader di “Indipendenza” snocciola e padroneggia con certezza granitica.

Tanto per non restare nel vago possiamo dire che in Regione Piemonte in tempi d’attesa per visite specialistiche talvolta sono biblici.

Nel primo semestre del 2023, ad esempio, per una visita generale di Chirurgia Generale, all’ASL di Asti, il 47.74% dei pazienti ha dovuto attendere oltre i 30 giorni. Per una visita generale di Dermatologia, all’Ospedale Ordine Mauriziano di Torino, l’86.65% dei pazienti ha dovuto attendere oltre i 30 giorni. Per una visita di Neurologia, al Presidio Sanitario Grandenigo, il 52.14% dei pazienti ha dovuto attendere oltre i 30 giorni.

Tutto questo ha dell’incredibile se si pensa che, molto spesso, lo stesso personale che esercita la professione nel pubblico – in regime di Libera Professione – effettua le medesime prestazioni entro 10 giorni.

Gianni Alemanno non ha dubbi: “Dobbiamo tornare a investire sulla sanità pubblica, sulla sanità del territorio, e dobbiamo anche investire sulle cure perché anche le Industrie Farmaceutiche ormai si sono dedicate solo ai vaccini, non fanno più antibiotici, non fanno più terapie, e sostanzialmente noi siamo scoperti da questo punto di vista”.

In vista delle prossime Elezioni Regionali del Piemonte la nostra attenzione su questi temi sarà sempre più precisa e puntuale.

Chiunque sarà il nuovo Governatore del Piemonte, infatti, non potrà assolutamente sottrarsi dalla gestione urgente di un nuovo Piano Sanitario Regionale.

Gli elettori saranno inclementi.

 

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Articolo pubblicato il 24/01/2024