Dal fascino del fashion alla durezza della street, dal "dietro le quinte" del patinato mondo della moda ai modi e modelli ben più rudi dei quartieri popolari: qui si accende lo scottante focus d'osservazione ed introspezione degli scatti "emarginati" (e smarginati) di Steve Panariti, in mostra personale da domani sera, lunedì 28 novembre, sino al 20 gennaio prossimo venturo, nel liberty del Centro Phos di Torino.

Sempre, nel livido pallido chiarore dei nebulosi grigi del bianco-e-nero, talora cupo ma mai smorto, si scorge l'ottica visuale "sdoganata" di brillanti iridi incastonate come diamanti grezzi in volti segnati dal male di vivere – o sopravvivere – in zone della città in cui è meno "confortevole" abitare, da Barriera di Milano a tutte le periferie (in)urbane del Globo; forse un angoscioso (dis)senso esistenziale riempie il vuoto abissale di quelle pupille spaesate, afflitte o arrabbiate, combattive o arrendevoli e dolenti, eloquenti oppure quasi inespressive, che ci fissano nel profondo e scrutano nell'anima di ognuno di noi, interrogando la nostra umana (troppo poco umana) coscienza di indifferenti? Siamo spinti a superare i pregiudizi che nutriamo e a non girarci dall'altra parte...

Guardare in faccia il presente ed immaginare il futuro. Per un domani senza ghetti e frontiere?

(c.s./e.s.l.)

(Articolo redatto in collaborazione con il Corriere dell'Arte)